LUNGHEZZA km 40 - DISLIVELLO mt 2.300 -
TEMPO h 3,40 - VELOCITA' MEDIA 10,8 km/h
Un giorno in bici nell’Emilia delle salite e dei panorami su alcune delle più suggestive cime dell’Appennino Tosco Emiliano, il nostro apice lo tocchiamo al Passo delle radici che mette in comunicazione la Garfagnana con la valle dell'alto Secchia, attraversando da est a ovest tutto l'alto Appennino modenese, oggi denominata strada provinciale 72 (SP 72) in provincia di Lucca e strada provinciale 324 (SP 324) nel tratto modenese. Una caratteristica del passo sono le molteplici vie di accesso. Infatti oltre alla suddetta ex-statale 324 che lo attraversa, può essere raggiunto anche attraverso altre vie.
Noi scegliamo di partire da Pievepélago (777m) situata nel cuore del Parco Regionale dell’alto Appennino modenese, di cui è sede, circondata da boschi di rara bellezza, Pievepelago è fra i principali centri turistici del crinale tosco-emiliano.
Montiamo quini sulla bici e con un falsopiano fino al ponte sul Rio Perticara (765m), dove si lascia a sinistra il percorso che conduce al il Passo dell'Abetone (1388m), si imbocca a destra la strada per il Passo delle Radici; dopo un breve tratto di forte salita si supera l'incrocio (849m) dove si lascia a sinistra il tracciato per Tagliole ed il Lago Santo; una diramazione di questa conduce in 3 Km al Santuario della Beata Vergine Immacolata di Monticello.
Si continua in forte salita fino a Cadagnolo (973m), poi si procede con minori pendenze; dopo una breve discesa che conduce al Ponte Sant'Anna (977m) si riprende a salire irregolarmente.
In forte salita si raggiunge Sant'Anna Pélago (1067m); si esce dal paese con una ripida rampa affrontando il 1° tornante (1077m) in corrispondenza di un incrocio; ad un successivo incrocio (1114m) si lascia a sinistra la via di accesso alla località Selva Romanesca e poco dopo si oltrepassa la località Casaccie (1140m); presso una cabina elettrica si affronta il 2° tornante (1156m), in corrispondenza del quale si lascia a sinistra una stradina sterrata.
Si procede con salita impegnativa in mezzo a campi e boschetti, si supera Borelli (1197m) e dopo un incrocio presso un ponte (1213m) si oltrepassa la località La Sega (1220m); ad un incrocio (1243m) si lascia a destra il percorso per Roccapélago mentre si aggira il crinale passando dalla valle del torrente Perticara alla valle del torrente Dragone e poco dopo si oltrepassa la località Piellaccia (1277m); dopo un falsopiano si sale fino al bivio per Sassuolo a quota 1351m, dove sorge un rifugio.
Dopo il bivio il tracciato si snoda nel bosco con pendenze sempre molto impegnative; in un tratto roccioso si incontrano due ponti (1420m e 1445m) su ruscelli seguiti da dure rampe; con ampio panorama sulla destra verso l'Appennino Emiliano si raggiunge il passo.
Qui ci meritiamo un sudato riposo e una richiestissima fontanella ci saluta con i suoi zampilli che noi ricambiamo con molto affetto!
E adesso giù a capofitto per 2 chilometri in discesa, un tratto di strada che abbiamo fatto per salire al passo, al bivio per Piandelagotti prendiamo a sinistra.
Adesso il panorama è ancora più aperto, il bosco ci abbandona e di fronte a noi si staglia la vetta della Croce Arcana. Qui il traffico è praticamente assente ma il percorso continua ad essere nervoso! Sali e scendi continui ma adesso mai duri.
Arriviamo nei pressi di Piandelagotti località storica di grande rilevanza culturale, conosciuta già in epoca medievale per la Fonte del Silvano, merita una visita.
Si continua sempre su un percorso aperto e abbastanza mosso fino a Roccapelago dove è possibile fermarsi per visitare i musei "Sulle orme di Obizzo da Montegarullo" e "Le Mummie di Roccapelago".
Da qui inizia una meritata discesa che ci riporta al punto di partenza, Pievepelago.
Questo è giro in bici molto soddisfacente, occorre un po' di allenamento perché le salite si fanno sentire e nelle discese occorre avere una buona confidenza con la bicicletta, il panorama e il fresco, in estate, valgono un po' di fatica!
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Sono trentotto anni che viaggiamo in bici.
Organizzare, progettare un viaggio opss... un CicloViaggio è quasi bello e avvincente come farlo!
Quasi..., perché il bello di un CicloViaggio sta anche nella capacità di modificarlo in corsa. Infatti in bicicletta devi considerare una serie di situazioni che con altri mezzi di trasporto ignoreresti, ma soprattutto in bicicletta (ri) vivi quella sensazione di esploratore che ti porta a costruire il tuo "scoprire" metro dopo metro, orizzonte dopo orizzonte, in bicicletta diventi parte del territorio che attraversi e quindi ti fai condurre verso le sue pieghe più intime.
Così, come facciamo noi.
Buon Viaggio a tutti!
Va... Ste...