La visita dei Percorsi Segreti del Palazzo Vecchio è, a nostro parere, uno di quei percorsi che a Firenze non si può perdere. E' un'avventura atipica dentro la ricca, intrigante e spesso oscura storia di Firenze! Assolutamente indispensabile e affascinante farsi illustrare ben bene dalla guida la storia di Palazzo Vecchio, approfondendo poi sul perché da parte della famiglia Medici venivano create certe stanze segrete; scale strettissime, lo Studiolo di Francesco I, il Tesoretto di Cosimo I e non mancherà una sosta nel Salone dei Cinquecento, scoprire le capriate che ne sostengono il soffitto, porte segrete, appostamenti per spiare, …
Bene, come tutti i percorsi segreti che si rispettino… iniziamo da una porticina “semi segreta” e “d’emergenza”, cioè “semi” perché è visibile, “segreta” perché non ci si aspetta che una porticina di quel genere sia l’ingresso diretto alle camere segrete dei Medici e in particolare quelle di Cosimo I e di suo figlio Francesco, “d’emergenza” perché costruita all'epoca del Duca di Atene, che la fece aprire al termine di una scalinata segreta che partiva dai suoi appartamenti e che effettivamente gli fu d'aiuto all'epoca della sua precipitosa fuga dalla città.
Entriamo quindi da questa “porticina” da Via della Ninna, inchinandoci non solo simbolicamente, infatti le dimensioni di questa porta riflettono a dovere gli spazi che andremo a visitare. Varchiamo la soglia ed entriamo non un “ambiente” ma in un’epoca! Già dai “labirinti” di stanzine, da scale ripide e strette, da piccole feritoie sui muri ci rendiamo conto di cos’era “il dietro le quinte” di Palazzo Vecchio, un’emozione viva e molto interessante dal punto di vista culturale, artistico e del costume. Mentre ti avventuri nel viaggio affascinante che fai "fisicamente" attraversando i passaggi segreti di Palazzo Vecchio, la tua fantasia inizia un altro viaggio, non fisico, ma altrettanto coinvolgente e misterioso.
Infatti durante il percorso la guida vi parlerà delle vicende segrete della famiglia Medici, degli amori inconfessabili, dei tradimenti, degli intrighi di corte che hanno circondato la più potente famiglia fiorentina, per alcune centinaia di anni. Storie che, come le stanze di questo palazzo, sono intrise di segreti e che solo chi decide di fare questo percorso, può scoprire.
Prima di salire nelle stanze segrete incontriamo Dante… o meglio la sua veste “il Lucco” una veste che indossavano i Priori (consiglieri di Stato…) soltanto per 60 giorni !
Saliamo una rampa di scale e attraverso una parete entriamo nella stanza più bella del percorso; lo "Studiolo", la stanza privata dove Francesco de' Medici si dedicava all'alchimia. Siccome praticare l'alchimia era illegale, Francesco aveva dovuto nascondere le sue azioni non autorizzate. Pertanto, la stanza non ha né finestre né porte, e per accedervi bisogna letteralmente attraversare un quadro su una parete che si apre come una porta. E' così affascinante, sembra di essere in un film di avventura con passaggi segreti!
All'interno, si scopre lo Studiolo, una lunga sala rettangolare con un soffitto a volta dipinta in toni oro (sembra di essere all’interno di uno scrigno portagioielli!). Qui si trova la galleria privata del principe, con pitture di vari artisti fiorentini del Rinascimento tra cui Giorgio Vasari. Ogni dipinto si apre per mostrare armadi in cui Francesco teneva gioielli, medaglie, tesori e gli strumenti che usava per praticare l'alchimia. Questo posto e' un vero gioiello, un tesoro nascosto riservato a pochi fortunati!!
Sempre in quella stanza, dietro un quadro, c'è un'altra scala segreta che conduce a diverse sale e corridoi del Palazzo Vecchio e che consente di arrivare direttamente alle Gallerie degli Uffizi. La famiglia Medici costruì questi percorsi segreti per evitare i nemici, e per poter muoversi in sicurezza tra i loro palazzi. In tempi piu' recenti si sostiene che questi passaggi nascosti siano stati utilizzati anche dai soldati alleati durante la seconda guerra mondiale per portare rifornimenti avanti e indietro sopra il fiume Arno, così come facevano anche attraverso il percorso segreto del Corridoio Vasariano.
Prendendo la prima rampa di scale dello Studiolo, la guida vi portera' sempre piu' in alto fino ad arrivare, dopo aver attraversato il Tesoretto di Cosimo I, ad una vista dall'alto del Salone dei Cinquecento che toglie il respiro dalla bellezza. Proseguendo ancora piu' in alto, si arriva alle soffitte del Palazzo Vecchio. La' gli ospiti possono vedere dall'alto le travi in legno che reggono il soffitto del Salone. Sono letteralmente tronchi d'albero interi, tagliati , piallati a regola d'arte, e disposti orizzontalmente, attraversando il Salone dei Cinquecento per 22 metri, da parete a parete.
Fa sempre una certa impressione pensare a come gli operai nel Rinascimento siano riusciti, quattrocento anni fa, a costruire strutture così enormi e capaci di resistere nel tempo. Un misto di ammirazione e stupore coglie il visitatore attento che, guardando il soffitto del Salone dei Cinquecento e la grande cupola di Santa Maria dei Fiori (il Duomo di Firenze), si rende conto di cosa siano stati capaci di fare questi maestri di ingegneria e architettura, senza macchine, elettricità e senza la tecnologia che abbiamo oggi. Un vero omaggio all'ingegno ed al genio umano di quel tempo!
Ma vogliamo non parlare del Salone dei Cinquecento ? No non ne parliamo, andate ad ammirarlo, passeggiate a fianco degli affreschi di Vasari, Leonardo(?) le sculture di Michelangelo, sedetevi contemplando il soffitto di un Salone unico al mondo…
Sono trentotto anni che viaggiamo in bici.
Organizzare, progettare un viaggio opss... un CicloViaggio è quasi bello e avvincente come farlo!
Quasi..., perché il bello di un CicloViaggio sta anche nella capacità di modificarlo in corsa. Infatti in bicicletta devi considerare una serie di situazioni che con altri mezzi di trasporto ignoreresti, ma soprattutto in bicicletta (ri) vivi quella sensazione di esploratore che ti porta a costruire il tuo "scoprire" metro dopo metro, orizzonte dopo orizzonte, in bicicletta diventi parte del territorio che attraversi e quindi ti fai condurre verso le sue pieghe più intime.
Così, come facciamo noi.
Buon Viaggio a tutti!
Va... Ste...