LUNGHEZZA km 55 - DISLIVELLO mt 400 -
TEMPO h 4,00 - VELOCITA' MEDIA 13,7 km/h
Oggi pedaliamo su un classico percorso del entroterra riminese, la pista ciclabile della Valmarecchia. Un tranquillo itinerario che parte e torna a Rimini dopo aver pedalato accanto al fiume che nasce in Toscana, tocca le Marche e poi diventa romagnolo per tuffarsi nell'Adriatico.
Siamo nella Valmarecchia, a lungo contesa tra Malatesta e Montefeltro, qui il territorio mostra i segni del suo nobile passato: fortificazioni, castelli, torri e palazzi. Un territorio da scoprire lentamente insieme agli impareggiabili tesori della tavola.
Il percorso è per il 90% su pista ciclabile e non lo è completamente soltanto perchè abbiamo fatto la deviazione per andare a visitare Verucchio. Si parte quindi da Rimini che negli ultimi anni si è munita di un'ottima e efficiente rete di piste ciclabili, Costeggiamo per qualche chilometro il lungo mare, e passato il porto raggiungiamo il ponte di Tiberio da dove inizia il bellissimo parco XXV aprile e con esso la pista ciclabile della Valmarecchia.
Il percorso è assolutamente adatto a tutti, bambini compresi, la prima parte, a destra del fiume, è più varia e selvaggia, impossibile sbagliare strada. Pedalando verso l'entroterra si può ammirare una terra ricca di sorprendenti vedute con borghi e castelli. Lassù verso i crinali è già terra marchigiana o come dicono da queste parti, " marchignola", per le tante affinità che legano questa gente nonostante le divisioni di un tempo.
Infatti in queste terre si sono svolte antiche vicende d'arme che hanno tenuto questi luoghi in bilico fra poteri diversi, quasi ondeggianti come quelle barche che s'intravedono piccole , laggiù, ben oltre la rena ricoperta di ombrelloni dove sfocia l'antico Ariminum, il Marecchia.
E pedalando, salendo in modo impercettibile, arriviamo alle pendici di Verucchio, una salita con punte al 18% ci fa dimenticare la tranquilla pedalata lungo il fiume. Arriviamo a Verucchio, "quassù" il vento spinge l'odore del mare ma non solo, è ora di mangiare e c'è tutto il tempo per fermarsi in una accogliente osteria e cominciare a parlare con chi c'è.
Sono loquaci da queste parti, specialmente con chi non nasconde di apprezzare e dimostra rispetto. Due bicchieri e le distanze si assottigliano come lo spessore di una piadina, che qui si riesce anche ad arrotolare. Questa è gente di montagna legata con nodo marinaio alle sue tradizioni, al suo bé (il vino) e ai suoi mangiari.
E della Valmarecchia ci si potrebbe anche innamorare, infatti sembra siano tanti che hanno scelto questi borghi per il loro buen retiro dall'affanno urbano. È bella questa terra, ma di quelle bellezze speciali, destinate a chi sa guardare sotto le apparenze. Non è difficile basta, nel nostro caso, pedalare lentamente negli odori della campagna, nel silenzio dei borghi all'ora di pranzo e fermarsi con gli occhi chiusi a respirare gli odori della vita, di aria tersa di collina che si sposa con la salsedine che sale da "laggiù", il mare.
La discesa da Verucchio è molto ripida con pendenze simili alla salita. Risbuchiamo a Ponte Verucchio e da lì riprendiamo la pista ciclabile sulla sponda sinistra del fiume Marecchia. Qui la pista è praticamente perfetta, una larga strada in sterrato compatto con belle viste sul fiume dove in alcuni tratti forma dei canyon. Immaginiamo che sia quasi impossibile per gli abitanti di questi luoghi non frequentare questa pista ciclabile che i numerosi cartelli indicano come sia ad uso esclusivo di biciclette e pedoni, e assolutamente vietato a qualsiasi mezzo a motore!
E pedalando sulla bella e tranquilla pista ciclabile ci ritroviamo al parco XXV aprile alle porte di Rimini dove adesso, nel pomeriggio, troviamo molte persone di tutte l'età a godersi questo spazio verde.
Il nostro itinerario sta per concludersi, ripercorriamo la pista ciclabile che dal porto ci conduce sul lungomare dove anche qui troviamo molte persone a godersi la bella passeggiata.
Abbiamo fatto un giorno in bici nella Romagna ducale, un percorso molto piacevole, rilassante e divertente, gustosa e amichevole, storica e artistica, umana e naturale.
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Sono trentotto anni che viaggiamo in bici.
Organizzare, progettare un viaggio opss... un CicloViaggio è quasi bello e avvincente come farlo!
Quasi..., perché il bello di un CicloViaggio sta anche nella capacità di modificarlo in corsa. Infatti in bicicletta devi considerare una serie di situazioni che con altri mezzi di trasporto ignoreresti, ma soprattutto in bicicletta (ri) vivi quella sensazione di esploratore che ti porta a costruire il tuo "scoprire" metro dopo metro, orizzonte dopo orizzonte, in bicicletta diventi parte del territorio che attraversi e quindi ti fai condurre verso le sue pieghe più intime.
Così, come facciamo noi.
Buon Viaggio a tutti!
Va... Ste...