Visitare Venezia significa incontrare un mondo di acqua, terra e cielo. La città non è pensata come un insieme ma come un mosaico di dettagli: sorge infatti su 117 isole unite da 378 ponti. Questa città “acquatica” è sostenuta da immense foreste di alberi che provengono dalle Alpi e dai Balcani e che la sollevano sopra la laguna in una continua sfida con essa.
Porta di Venezia non è la stazione ma l’acqua del Canal Grande con motoscafi e vaporetti. Il vaporetto, l’autobus di Venezia, ci permette di scoprire il volto più autentico della laguna, dove l’animo veneziano si esprime con toni sfumati e il silenzio antico dei canali. Il mondo della laguna è senza uguali, ricco di testimonianze d’arte e di cultura, in un paesaggio rarefatto, dominato da elementi naturali che mutano col ricambio delle maree, ma anche fortemente antropizzato, come testimonia la formidabile rete di canali navigabili segnalati da fili di bricole, i gruppi di due o più pali legati insieme.
L’itinerario parte dalle Fondamenta Nuove, nel sestiere di Cannaregio, area di depositi, magazzini e laboratori. Prima della costruzione delle banchine a fine ‘500, era un invidiabile area residenziale dove visse anche Tiziano. Nelle giornate limpide si ha una splendida vista sulla laguna settentrionale e sulle cime padovane e vicentine. Si sale sul vaporetto della linea LN che porta a Murano passando di fianco a l’isola San Michele: neri cipressi racchiusi da alte muraglie in mattoni rossi, dal 1807 cimitero di Venezia.
Si approda a Murano, una piccola Venezia in miniatura: il tessuto storico si articola su cinque isole divise dal Canal Grande e da altri canali minori. Oggi poco rimane dei numerosi palazzi e giardini che resero celebre Murano quando era luogo amato dall’aristocrazia veneziana. Sul fronte verso la laguna si allineano le famose vetrerie; è possibile visitare le antiche fornaci e il Museo dell’Arte vetraia. Al faro si riprende il vaporetto che ci allontana dalla Venezia più conosciuta per introdurci in un contesto particolare, un intreccio mutevole di paludi e terre emerse, plasmate dall’azione contrapposta dei fiumi e del mare.
Si superano l’isola abbandonata di San Giacomo in Paludo, che un tempo ospitava un ricovero per i pellegrini di Terrasanta, e l’isola della Madonna del Monte, con i ruderi di due costruzioni militari, mentre sullo sfondo appare il profilo dell’isola di Sant’Erasmo, oggi ricoperta da orti. Si accede al canale di Mezzorbo punteggiato da qualche casa colonica dall’immobile e solitario fascino. Sulle sponde sorgeva un centro urbano, Majurbum, celebre villa di epoca romana. Oggi pochi orti e frutteti si raccolgono intorno alla chiesa e a un piccolo quartiere popolare, collegato a Burano da un ponte pedonale.
Si approda a Burano in un aperto ambiente lagunare; di fronte l’alto campanile e la chiesa di Torcello, la prima isola della laguna a essere stata colonizzata. Burano rapisce per i colori vivaci delle case con le imposte di legno. Passeggiando per le calli, colori imprevisti si materializzano sui muri regalando emozioni cromatiche uniche. Sicuramente è una delle isole più pittoresche della laguna, riconoscibile a distanza per via dell’alto campanile di S. martino, pericolosamente inclinato. Il vaporetto si inoltra nella laguna per fare tappa a Treporti, insediamento di antica origine che deve il suo nome ai porti di Pardelio, Saccagnana e POrtosecco, oggi porto turistico per yachts e parcheggio di macchine. Si costeggia la punta terminale del litorale del Cavallino e si approda a Punta Sabbioni, terminal delle motonavi per il Lido e Venezia e sede di un ampio parcheggio. Si attraversa il Porto di Lido, uno dei tre “porti” che regolano l’entrata e l’uscita delle maree nella laguna assicurando il ricambio delle acque e impedendo l’interramento dei canali.
Si raggiunge l’isola del Lido, la sottile striscia di sabbia che funge da barriera naturale tra la laguna e il mare aperto. È un sobborgo residenziale della città e la sua tradizionale spiaggia. Visitare l’isola, magari in bicicletta ( si può noleggiare), consente di apprezzare i fasti trascorsi di centro mondano con la bella spiaggia, i grandi alberghi, il Casinò e il palazzo del Cinema. La lunga strada che corre parallela alla spiaggia conduce in circa 6 km al borgo di Malamocco, nell’VIII secolo sede del governo di Venezia, oggi luogo di piacevole sosta per gustare del buon pesce.
Infine si riprende il vaporetto per Venezia, che si annuncia all’orizzonte con l’inconfondibile profilo del campanile di S. Marco. Si costeggiano l’isola di Sant’Elena, i Giardini della Biennale e si entra nel canale di San Marco, dove si apre uno dei panorami più famosi al mondo: Palazzo Ducale, S. Maria della Salute, la Giudecca e l’isola di San Giorgio Maggiore. Si approda a San Zaccaria, sulla Riva degli Schiavoni, uno degli affacci più suggestivi sull’ambiente lagunare.
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Sono trentotto anni che viaggiamo in bici.
Organizzare, progettare un viaggio opss... un CicloViaggio è quasi bello e avvincente come farlo!
Quasi..., perché il bello di un CicloViaggio sta anche nella capacità di modificarlo in corsa. Infatti in bicicletta devi considerare una serie di situazioni che con altri mezzi di trasporto ignoreresti, ma soprattutto in bicicletta (ri) vivi quella sensazione di esploratore che ti porta a costruire il tuo "scoprire" metro dopo metro, orizzonte dopo orizzonte, in bicicletta diventi parte del territorio che attraversi e quindi ti fai condurre verso le sue pieghe più intime.
Così, come facciamo noi.
Buon Viaggio a tutti!
Va... Ste...