LUNGHEZZA km 57 - DISLIVELLO mt 480 -
TEMPO h 3,43 - VELOCITA' MEDIA 15,2 km/h
Si parte da Empoli per andare a esplorare un territorio che spazia dalle Riserve Naturali, fra le più grandi d'Italia, fino ad attraversare la storia del Rinascimento con le numerose testimonianze dei Medici.
Fantastica la pista ciclabile sulle sponde dell'Arno che ci fa uscire da Empoli senza mai venire a contatto con il traffico cittadino, infatti in un batter d'occhio ci troviamo immersi in un territorio dolcemente impreziosito da campi di vigneti e di oliveti.
La pista è gradevole e il panorama invoglia la pedalata che non è mai impegnativa, dopo qualche chilometro la pista sale direttamente sull'argine e ci si ritrova quasi a contatto del fiume, si attraversano alcune chiuse che servono per creare i canali di irrigazione.
Quando si arriva al bacino di Roffia ci si ferma e si osserva il suggestivo panorama con sullo sfondo l'inconfondibile sagoma di San Miniato, il famoso centro mediceo rinomato oltre che per la lavorazione del cuoio anche per i suoi tartufi bianchi!
Dopo San Pierino si attraversa l'Arno e lo si abbandona definitivamente. Qui finisce la pista ciclabile ma le strade che incontriamo sono a scarsissimo traffico. Dopo pochi chilometri si arriva a Fucecchio dove in alcune chiese e abbazie sono presenti dipinti molto interessanti, nell'abbazia di San salvatore sono presenti dipinti del Vasari e nell'Oratorio della Madonna della Ferruzza c'è un affresco di Filippino Lippi, da non perdere.
Il lungo e diritto viale Cristoforo Colombo ci porta direttamente a Ponte a Cappiano è possibile ammirare la versione medicea del ponte sul canale Usciana, della prima metà del XVI secolo, e l'impianto originale della Villa La Palagina, poi ampliata e modificata nei secoli successivi. Nella piazza principale della frazione si ergeva la ferriera granducale e il palazzo dei granai (fine XV inizio XVI sec.) dove è ancora possibile leggere il riferimento a Ferdinando I De' Medici e più esattamente del suo settimo figlio, Lorenzo.
Attraversato il ponte ci aspetta la salita più dura del percorso, circa 1 chilometro alla media del 7% con punte massime al 12%, arrivati in vetta alla salita sembra di essere catapultati da un'altra parte del mondo, siamo dentro i Boschi delle Cerbaie, un'immersione nella natura incontaminata, rimasta ancora intatta nonostante la vicinanza con il paese, e in cui non a caso è possibile trovare ancora piante rarissime e anche animali come scoiattoli, tassi o istrici. Il fondo argilloso della pista è un po' rovinato ma facendo attenzione è fattibile.
Si scende dai Boschi delle Cerbaie ed eccoci entrare nella Riserva Naturale del padule di Fucecchio la più estesa palude interna italiana che con i suoi 1.800 ettari di estensione è una delle più importanti aree umide della Toscana. Un'attrazione turistica notevole, sia dal punto di vista florofaunistico (birdwatching) che paesaggistico.
Oltre alle ricchezze naturalistiche il Padule è legato anche alla storia locale, in particolare alle vicende delle famiglie dei Medici e dei Lorena. Fu Cosimo I de' Medici a commissionare, nel 1549, la sistemazione idrica del lago per farne un vasto bacino riservato alla pesca.
Lasciamo il Padule di Fucecchio e andiamo a trovare un'altra testimonianza medicea, la Villa Fattoria di Stabbia che sempre Cosimo I fece costruire intorno al 1500 come centro amministrativo delle proprietà medicee nel padule. Purtroppo la Villa non è possibile visitarla in quanto privata.
La strada adesso è leggermente mossa, con alcuni sali scendi ci portiamo alle porte di Cerreto Guidi dove troviamo la bella e semplice Villa medicea che sempre Cosimo I fece creare come residenza di caccia verso il 1555, subito dopo l'inclusione della cittadina nei possedimenti del ducato di Toscana.
La Villa è possibile visitarla.
A questo punto lasciamo la Villa di Cerreto Guidi e ci lanciamo in bella discesa per ritornare a Empoli, il territorio si appiattisce e qui incontriamo l'unico tratto con un po' di traffico. Comunque bello il panorama che si può osservare in discesa. Si entra in città con una comoda pista ciclabile.
Abbiamo fatto un bel percorso, non impegnativo, lontano dal traffico e con panorami suggestivi. Tanti gli spunti di interesse; naturalistici, storici e artistici.
Consigliato anche per la sosta enogastronomica!
Sono trentotto anni che viaggiamo in bici.
Organizzare, progettare un viaggio opss... un CicloViaggio è quasi bello e avvincente come farlo!
Quasi..., perché il bello di un CicloViaggio sta anche nella capacità di modificarlo in corsa. Infatti in bicicletta devi considerare una serie di situazioni che con altri mezzi di trasporto ignoreresti, ma soprattutto in bicicletta (ri) vivi quella sensazione di esploratore che ti porta a costruire il tuo "scoprire" metro dopo metro, orizzonte dopo orizzonte, in bicicletta diventi parte del territorio che attraversi e quindi ti fai condurre verso le sue pieghe più intime.
Così, come facciamo noi.
Buon Viaggio a tutti!
Va... Ste...