LUNGHEZZA km 39 - DISLIVELLO mt 592 -
TEMPO h 3,20 - VELOCITA' MEDIA 12km/h
Questo percorso ci porta a scoprire la parte più sconosciuta dell'area che va dalle pendici del Passo Le Croci alla parte sud est dei Monti della Calvana. Come altimetria il percorso si può considerare abbastanza duro con pendenze che arrivano al 16%... e le difficoltà non finiscono con le salite, abbiamo percorso questo itinerario dopo un periodo di pioggia e nel tratto sterrato abbiamo affrontato dei veri e propri "laghetti" fangosi. Quindi non siate troppo "schizzinosi" nell'affrontare questo percorso!
Si parte quindi dalla sempre bella ciclabile di Prato imboccandola al ponte Petrino e la lasciamo in località Gonfienti. Seguiamo la direzione per Travalle e prendiamo il primo pezzo di strada sterrata che ci porta fino alla "chiusa" di Calenzano, qui troviamo la stada provinciale nr 9 che ci porterà fino al passo Le Croci.
Purtroppo la strada in questo tratto nonostante sia molto frequentata dai ciclisti, non è molto indicata per le bici, il traffico motorizzato la fa da padrone e c'è sempre la presenza di qualcuno che crede di essere in un circuito da corsa, sia auto che soprattutto moto. Ma noi facciamo finta di niente, ci godiamo la salita, il primo tratto, circa 5 km, in falsopiano, poi la strada si impenna decisamente e affrontiamo circa 3 km di salita vera d cui 1 km intorno al 13-14%.
Arrivati al Passo Le Croci svoltiamo a sinistra in direzione Casaglia e ci godiamo il primo tratto di discesa... pensando "beh le salite sono finite"!
Pensavamo male, dopo circa 500 mt di discesa vertiginosa ci troviamo davanti un "muro" che dopo scopriremo essere oltre il 16%! Qui l'asfalto non è dei migliori e qualche problema nel scansare i "crateri " sulla strada ci portano ad una seria concentrazione per non perdere l'equilibrio.
Siamo comunque in un bellissimo posto, qui il traffico motorizzato è completamente assente, siamo nel bosco si percepisce la presenza di animali, l'aria è ottima! Sembra di essere lontani anni luce da la città, in realtà siamo a pochissimi chilometri da Prato e in alcuni punti la vediamo nel panorama che si apre via via che saliamo.
Arrivati alla sommità di questo percorso incrociamo la strada "via per Montemaggiore" da cui si può prendere il sentiero che porta al monte più alto dei Monti della Calvana. Si continua su questa strada asfaltata continuando in falsopiano fino ad un gruppetto di case, poi la strada diventa di nuovo sterrata e un po' fangosa. Il panoramo però è ancora più bello, da qui si può vedere da una prospettiva insolita il lago La Cassiana.
Si arriva quindi al borgo di Secciano, un borgo ricco di storia:
nel XII secolo, quando il castello dei conti Guidi divenne feudo, fu costruita la rocca che in seguito divenne proprietà delle grandi famiglie fiorentine, come i Cavalcanti, i della Tosa, i da Sommaia e gli Scali. Verso la seconda metà del 1600 questa costruzione fu distrutta inseguito alla battaglia di Montaperti, da parte dei Ghibellini, la rocca fu distrutta nuovamente dall’esercito di Castruccio Castracani. Alla fine della prima metà del 1500, Cadenzano divenne definitivamente parte della Repubblica Fiorentina, da questo evento ne scaturì un nuovo restauro e fortificazione dell’intero borgo. Negli anni successi, grazie a questi rafforzamenti Cadenzano riuscì a resistere agli assedi dei Pisani e delle compagnie di ventura inglesi che erano al loro soldo. Successivamente Calenzano assunse definitivamente il ruolo di centro agricolo e la sua economia fu prevalentemente orientata verso questa attività, con la rinomata produzione nella piana di Sesto del grano detto “gentile bianco” e di vino e olio sulle spiagge di Monte Morelli e della Calvana. Nel Cinquecento furono costruite le prime fornaci da calce e cartiere e dalla fine del Seicento sono documentati numerosissimi mulini.
La strada adesso prende a scendere su un ottimo asfalto che noi appreziamo molto, ci ritroviamo sulla provinciale nr 9 proprio in prossimità del lago La Cassiana. Ripercorriamo in parte la strada già fatta e ritorniamo verso casa molto soddisfatti di aver scoperto un nuovo percorso.
Sono trentotto anni che viaggiamo in bici.
Organizzare, progettare un viaggio opss... un CicloViaggio è quasi bello e avvincente come farlo!
Quasi..., perché il bello di un CicloViaggio sta anche nella capacità di modificarlo in corsa. Infatti in bicicletta devi considerare una serie di situazioni che con altri mezzi di trasporto ignoreresti, ma soprattutto in bicicletta (ri) vivi quella sensazione di esploratore che ti porta a costruire il tuo "scoprire" metro dopo metro, orizzonte dopo orizzonte, in bicicletta diventi parte del territorio che attraversi e quindi ti fai condurre verso le sue pieghe più intime.
Così, come facciamo noi.
Buon Viaggio a tutti!
Va... Ste...