Palazzo Tè

Palazzo Tè


ASCESA E CADUTA DELLA GODURIA

“Signore e Signori, benvenuti a Palazzo!” Avrà detto Federico II di Gonzaga, quando intorno al 1530 si aprirono le porte della sua villa a Mantova. Avrà fatto “parcheggiare” le barche nel lato sud del suo palazzo (perché ai tempi Mantova era una vera e propria isola) e poi li avrà accolti in un tripudio di gioia.

E i suoi ospiti non avranno fatto fatica ad accettare l’invito di recarsi a palazzo, sapendo che qui il divertimento e lo svago la facevano da leoni!

Quello che oggi noi vediamo è infatti la villa “del piacere” di Federico II, dove il giovane duca organizzò in pieno Rinascimento feste gonfie di cibo, vesti fruscianti, dame profumate, ozio, danze fino all’alba. Il palazzo infatti sprigiona voglia di vivere e divertirsi da tutte le pietre che lo compongono. 

Espliciti riferimenti ose’ in qualche sala (per fortuna rimasti incensurati) rivelano che qui le feste duravano fino al sorgere del sole, e che i nobiluomini e le gentildonne delle famiglie borghesi, alla luce delle fiaccole tremolanti, si scambiavano segreti, amori, in un turbinio godurioso di sentimenti.

E quindi quando si arriva nella Sala Amore e Psiche, lo stordimento è completo! Centinaia di corpi su tutte le pareti, donne dai corpi svelati, e il duca che si fa raffigurare eccitato che insegue la sua donna. Un vero e proprio azzardo! Ma tutto è talmente dipinto con intelligenza che il senso del pudore va oltre.

Però, in tutto questo bello, insorge anche un senso di inquietudine. Molti riferimenti a vivere nel piacere perché poi tutto crolla e finisce…

E la guida che ci accompagna, ci ricorda che questo palazzo celebra la vita e la gioia prima del crollo.

Crollo? Ma di quale crollo si sta parlando? Qui si viene per divertirsi! C’è pure scritto nella sala!

Allora la guida, un simpatico anziano zeppo di cultura e aneddoti, ci porta nel cortile e ci fa vedere che le pietre sono state volutamente incastrate irregolari nella facciata, per simboleggiare che la vita va goduta finché c’è, perché poi tutto crolla.

E ci avverte: il palazzo ha due facce…”venite con me”…”vi faccio vedere il lato oscuro”…

E poi, arrivati nella Sala dei Giganti tutto si fa chiaro: qui il palazzo sta crollando. Figure quasi non umane sovrastate letteralmente dalle pietre che cadono. La gioia e la goduria delle sale precedenti spazzate via da enormi figure a un solo occhio, di dimensioni gigantesche, che ti guardano vicinissime mentre le fondamenta del palazzo si sgretolano letteralmente.

Sala dei Giganti = shock emozionale!

Se la Sala Amore e Psiche ti stordisce per la sua opulenza, per quanto è carica di corpi, la Sala dei Giganti ti dà una sberla. Come dopo una sbornia notturna, una doccia gelata ti sveglia!

E poi vogliamo parlare dell’appartamento segreto volutamente costruito nel parco della villa, con tanto di grotta annessa? Chissà cosa sarà successo in questo appartamento!

La nostra guida ci regala pure un piccolo siparietto in veneziano, e poi da buona guida ci consiglia il pranzo alla bocciofila, situata proprio accanto al palazzo.

In una mattina fredda e umida d’inverno , Palazzo Te’ si è rivelato come un’autentica sorpresa emozionale

Dall’esterno sembra un grande ma anonimo palazzo,

ma dentro, come un cioccolatino, si apre in tutta la sua meraviglia.

Ve lo consigliamo, magari di lunedì come abbiamo fatto noi, con visita guidata

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