LUNGHEZZA km 66 - DISLIVELLO mt 899 -
TEMPO h 4,22 - VELOCITA' MEDIA 15km/h
Quando in Toscana parti per una pedalata nel Mugello c'è chi può pensare ad una gita da "serie B". Niente di più sbagliato! E' vero il Mugello patisce da sempre la notorietà dei vari Chianti, Val d'Orcia, Maremma, Casentino, tutto il litorale, le Alpi Apuane... ma la storia e la semplicità che respiri in questo territorio sa di un'aria dimenticata da molto tempo!
Partiamo dalla pista ciclabile di Prato all'altezza di ponte Petrino che si trova a pochissimi metri dalla stazione ferroviaria, procediamo in direzione del borgo di Gonfienti e una volta lasciata la pista ciclabile pedaliamo verso Travalle in perfetta solitudine lontano dal traffico delle auto che invece troviamo quando imbocchiamo la SP 8 che ci conduce fino ai pressi del Lago di Bilancino scavallando prima le Croci di Calenzano (la prima croce) con una dura salita di 3 chilometri ad una pendenza media di 8%.
Dopo la velocissima discesa del Cornocchio arriviamo dunque al selvaggio lago di Bilancino. Il lago che si vede oggi è stato creato solo 25 anni fa, nel solito posto dove moltissimi anni addietro (appena oltre 10 milioni!) si trovava un altro lago. La presenza di questo lago preistorico è una delle ragioni per cui l'area del Mugello è caratterizzata da una terra particolarmente fertile, perfetta per cereali, castagni, funghi, tartufi, pascoli per mucche e girasoli.
Ciò che si vede oggi è un bacino artificiale di acqua creato in seguito alla costruzione di una diga nel tentativo di regolare il flusso di acqua e proteggere Firenze da eventi catastrofici come quello del novembre del 1966. Il lago è alimentato dal fiume Sieve e la dimensione attuale rappresenta solo una parte di quella del suo predecessore. Può contenere circa 69 milioni di metri cubi di acqua, è profondo al massimo 31 metri e copre un'area di 5 chilometri quadrati (invece dei 300 km - circa - quadrati del lago preistorico!).
Non serve soltanto per regolare il livello e il flusso dell'acqua, ma anche come...punto di relax, con parchi, spiagge lungo la costa e possibilità di praticare sport acquatici. Una delizia.
Costeggiamo il lago per circa 8 chilometri quasi in solitaria, la strada scorre piacevolmente con belle viste sul lago fino ad una serie di gallerie, molto corte, che ci conducono verso la SR 302 Faentina, da qui per chi non le avesse visitate meritano una sosta San Piero a Sieve e più avanti Borgo San Lorenzo, un'altra delizia. La Faentina, dunque, è un'antica via romana che dal centro di Firenze arriva in Romagna fino a Faenza. La strada veniva percorsa dai pellegrini e viaggiatori che usavano i valichi appenninici, per questo vi si trovano tutt'oggi vari edifici religiosi, già luoghi di ricovero. La strada, nonostante i numerosi progetti di sistemazione, revisione e restauro, si trova ancora nel percorso originario.
Ma la Faentina è famosa anche per un'altra particolarietà, una volta l’anno la “Faentina” è protagonista di una bella e folkloristica manifestazione sportiva: la 100 km del Passatore. Questa è una gara podistica che si svolge a fine maggio e si snoda sugli oltre cento chilometri che distanziano il capoluogo toscano da Faenza. Intitolata al famoso brigante soprannominato da Giovanni Pascoli come il Passator Cortese, questa è una competizione molto seguita e apprezzata sin dal 1973, data della sua origine. In questo caso "croce e delizia"!
E' molto bello pedalare su questa strada, ti fa sentire viaggiatore, si percepisce l'utilità che aveva nel passato... attraversi l'appennino senza accorgetene, è una strada che trasmette buoni pensieri. Una delizia! Si continua fra coltivazioni e vecchie fattorie verso la salita che ci conduce al punto più alto del percorso.
La salita verso Vetta le Croci, la seconda croce del percorso, è una salita di circa 6 chilometri ad una pendenza media del 4%, una pedalata con qualche strappetto duro quanto basta per sentirti bene! Qui scorrono molti ciclisti, non siamo poi così lontani da Firenze. Arrivati in cima non ci resta altro che lanciarsi in una bellissima discesa verso Firenze, un'altra delizia, dove andiamo a prendere il treno alla stazione di Santa Maria Novella per ritornare al punto di partenza.
Sono trentotto anni che viaggiamo in bici.
Organizzare, progettare un viaggio opss... un CicloViaggio è quasi bello e avvincente come farlo!
Quasi..., perché il bello di un CicloViaggio sta anche nella capacità di modificarlo in corsa. Infatti in bicicletta devi considerare una serie di situazioni che con altri mezzi di trasporto ignoreresti, ma soprattutto in bicicletta (ri) vivi quella sensazione di esploratore che ti porta a costruire il tuo "scoprire" metro dopo metro, orizzonte dopo orizzonte, in bicicletta diventi parte del territorio che attraversi e quindi ti fai condurre verso le sue pieghe più intime.
Così, come facciamo noi.
Buon Viaggio a tutti!
Va... Ste...