LUNGHEZZA km 49 - DISLIVELLO mt 250 -
TEMPO h 3,00 - VELOCITA' MEDIA 16km/h
Vi piace Firenze? La volete visitare?
Bene, arrivateci in bicicletta su pista ciclabile, magari partendo dalla stazione di Prato, passando dallo Stato Libero dei Renai, e arrivate nella città dei Medici dalla suggestiva pista ciclabile dell'Arno che vi accompagnerà fino alle Cascine, poi da lì c'è l'imbarazzo della scelta!
E visto che vi piace pedalare, dopo aver visitato Firenze, tornate a Prato concludendo il giro passando dalla Villa Medicea di Castello, per poi continuare fra campagna, fiumi e coltivazioni fino al punto di partenza. I più "pigri" possono approfittare delle numerose stazioni ferroviarie lungo il percorso!
Partiamo quindi da Prato all’altezza del ponte Petrino, vicinissimo alla stazione ferroviaria, imboccando la pista ciclabile “Fausto Coppi” che ci condurrà fino a l’ex ponte Baley, dove entriamo nel comune di Campi Bisenzio e prendiamo la nuovissima e bellissima pista ciclabile a ridosso del fiume che ci porta fino al centro di Campi.
Da qui ci stacchiamo dal fiume e pedaliamo su stradine a scarso traffico motorizzato, ci immergiamo fra campi che si tingono dei colori delle varie coltivazioni.
Dopo pochi chilometri ritroviamo il fiume Bisenzio, pedalando fra anse sinuose ammiriamo il panorama che si apre sempre di più, in lontananza si inizia a vedere l'area dello Stato Libero dei Renai.
Sono presenti anche molti altri servizi a pagamento: piscina, minigolf, parete d'arrampicata sportiva, scuola di vela, calcetto, beachvolley, giochi gonfiabili che rendono il parco di Signa di essere uno dei centri di aggregazione più amato dai cittadini. Completano la struttura un bar ristorante e una botique.
In più esistono percorsi attrezzati per il podismo che si estendono fino a 20 chilometri, con difficoltà variabili che li rendono adatti ai runner più esperti ma anche ai principianti. All'interno del parco in più è possibile anche noleggiare biciclette per brevi escursioni o per spostarsi all'interno dei lotti, che sono uniti dalla via degli Aironi, un percorso completamente protetto dal traffico esterno.
Il Parco dei Renai è collegato Firenze dalla pista ciclabile dell'Arno, 11 chilometri di pista formata da sterrato battuto, comodissima, bella larga e con scorci molto suggestivi sul fiume. A noi piace molto questo tratto, qui sei molto vicino a Firenze ma ti sembra di essere molto lontano dai corposi flussi turistici.
Notiamo che con il tempo stanno ulteriormente migliorando questo tratto di pista con panchine e aree sosta e soprattutto cestini.
Addirittura per i più "pigri" intorno a metà pista si può prendere il treno che porta direttamente a Firenze!
Arriviamo, al ponte a l'Indiano, ingresso delle Cascine di Firenze.
Per chi non le conosce, le Cascine di Firenze sono da scoprire, da esplorare, un polmone verde della città a due passi dal centro, è il più ampio parco pubblico di Firenze con una superficie di oltre 130 ettari che corre parallela al fiume Arno.
Caratterizzato da una ricca vegetazione, da vasti prati, viali e vialetti, è il luogo ideale dove praticare sport (liberamente o avvalendosi dei numerosi impianti attrezzati) o trascorrere il tempo libero godendo della natura e della quiete dell'area.
"Le Cascine" sono anche luogo di mercato (tutti i martedì mattina), sede di eventi (manifestazioni culturali e fieristiche) e tanto altro ancora.
E adesso dove andiamo, verso piazza Santa Croce o verso Ponte Vecchio, no prima passiamo da Piazza del Duomo, e Piazza della Signoria? Beh qui decidete voi, non sbaglierete!
Noi decidiamo di tornare al punto di partenza attraversando Firenze da est a ovest con una clamorosa ed efficiente rete ciclabile che ci fa uscire dalla citta sempre su pista protetta.
Pedalando fra piste ciclabili e stradine a scarso traffico, raggiungiamo La Villa medicea Reale di Castello, un'ennesima testimonianza che entrò a far parte dei beni di proprietà della famiglia Medici nel 1477, quando Giovanni e Lorenzo di Pierfrancesco dei Medici, cugini di Lorenzo il Magnifico, la acquistarono dai Della Stufa.
Oggi la villa è sede della famosa Accademia della Crusca e dell’Opera del Vocabolario Italiano. I suoi ambienti interni sono per questo visitabili solo su prenotazione in occasioni speciali, mentre il giardino è visitabile liberamente.
Il Giardino della Villa di Castello può a pieno titolo definirsi prototipo del giardino all’italiana cinquecentesco. Venne realizzato come parte significativa di un complessivo programma di rinnovamento e abbellimento della Villa di Castello, ereditata dalla madre Maria Salviati, nipote di Lorenzo il Magnifico.
Visitare il giardino è molto rilassante e molto soddisfaciente, noi ci limitiamo a segnalare la fontana di Ercole e Anteo, (opera, ora in copia, realizzata dal Tribolo e Pierino da Vinci e coronata dal gruppo bronzeo di Bartolomeo Ammannati, e la straordinaria Grotta degli Animali o del Diluvio. Fra le più celebri in Europa, la grotta, ideata dal Tribolo stesso e animata in origine da spettacolari giochi d’acqua, nella perfetta simulazione di una grotta naturale in cui sono assemblati gruppi scultorei di animali in marmi policromi, gioca un ruolo simbolico centrale nella complessa allegoria realizzata in questo giardino per Cosimo e i suoi successori.
Anche il giardino delle erbe officinali è un vero gioiello con la Stufa dei mugherini, che custodisce il raro gelsomino indiano di Goa detto “mugherino”, che dà il nome alla serra del cosiddetto “ortaccio” o Giardino segreto.
L'ultimo tratto per tornare al punto di partenza è fatto in prevalenza su pista ciclabile, si attraversa Calenzano per poi immergerci nel parco di Travalle, da qui si può decidere se proseguire sulla pista ciclabile a bordo del Bisenzio, oppure sulla pista ciclabile che segue via Firenze.
Un giorno in bici molto vario, per tutti senza nessuna difficoltà, natura, storia, arte e bellezza, non fatevi sfuggire questa pedalata!
Sono trentotto anni che viaggiamo in bici.
Organizzare, progettare un viaggio opss... un CicloViaggio è quasi bello e avvincente come farlo!
Quasi..., perché il bello di un CicloViaggio sta anche nella capacità di modificarlo in corsa. Infatti in bicicletta devi considerare una serie di situazioni che con altri mezzi di trasporto ignoreresti, ma soprattutto in bicicletta (ri) vivi quella sensazione di esploratore che ti porta a costruire il tuo "scoprire" metro dopo metro, orizzonte dopo orizzonte, in bicicletta diventi parte del territorio che attraversi e quindi ti fai condurre verso le sue pieghe più intime.
Così, come facciamo noi.
Buon Viaggio a tutti!
Va... Ste...