UN TRIPUDIO DI COLORI E DI SCORCI INVIOLATI, IN CUI L'UOMO SEMBRA ESSERE UN OSPITE TEMPORANEO
Questa piccola porzione di terra ai confini del mare sembra un universo parallelo rispetto alla classica Provenza ma allo stesso tempo ne è infinitamente complementare. E’ un lembo di terra composto da 75.000 ettari di sabbia, paludi, stagni e risaie, un immenso parco di natura selvaggia e incontaminata, un tripudio di colori e di scorci inviolati, in cui l’uomo sembra essere ancora un ospite temporaneo.
Fra fenicotteri rosa che placidamente camminano nell’acqua al tramonto rosso acceso, tori indomiti che pascolano nella brughiera e cavalli bianchi che vivono allo stato brado, questo fazzoletto di natura stupisce e affascina, spazzato dal vento impetuoso e scottato da un sole infuocato, che spacca la terra e accende i colori.
La Camargue rapisce il cuore per il carattere duro della sua natura e dei suoi abitanti , ancora profondamente legati alle tradizioni e che preferiscono le zanzare ai turisti : non è un caso raro ma la normalità imbattersi in vecchiette in costumi tradizionali ,nei guardian (i butteri) col cappello di feltro nero, camicia a fiori e foulard al collo e nei gitani in roulotte con la chitarra in mano. Qui siamo lontani dalla raffinata eleganza dei village perché: tutto si svolge in base ai ritmi implacabili del ciclo naturale, dall’allevamento dei bovini alla coltivazione del riso, dalla raccolta del sale nelle saline alla pesca negli stagni.
Stradine, o piste in terra battuta, permettono di percorrere la Camargue con la massima tranquillità in bicicletta fra campi, risaie, tori e cavalli pascolanti, piatte distese sconfinate, limpidissimi stagni, silenzi scanditi fino al tramonto dal grido dei volatili. La suggestione particolare dei luoghi fa preferire questi percorsi anche se alcuni tratti non asfaltati, specie quando è piovuto, non sono sempre agevoli. Meno appartate ma non eccessivamente trafficate sono anche le strade delle Alpilles che presentano qualche salita sensibile.
Sono trentotto anni che viaggiamo in bici.
Organizzare, progettare un viaggio opss... un CicloViaggio è quasi bello e avvincente come farlo!
Quasi..., perché il bello di un CicloViaggio sta anche nella capacità di modificarlo in corsa. Infatti in bicicletta devi considerare una serie di situazioni che con altri mezzi di trasporto ignoreresti, ma soprattutto in bicicletta (ri) vivi quella sensazione di esploratore che ti porta a costruire il tuo "scoprire" metro dopo metro, orizzonte dopo orizzonte, in bicicletta diventi parte del territorio che attraversi e quindi ti fai condurre verso le sue pieghe più intime.
Così, come facciamo noi.
Buon Viaggio a tutti!
Va... Ste...