Questo viaggio è formato da 2 sezioni ben distinte, il giro dell'Isola d'Elba che non ha bisogno di presentazioni e il non meno interessante il tragitto che va da Prato a Piombino dove si fondono e si susseguono motivi di interesse paesistico e storico-artistico.
Si toccano ambienti naturali e città fra le più suggestive della Toscana, Certaldo, San Gimignano, Volterra, lo splendido borgo di Sasseta, Massa Marittima, Colle Val d'Elsa... sicuramente ne dimentichiamo ancora molte. Di Firenze cosa vi dobbiamo raccontare? Non dimenticatevi di Prato !
L'Isola d'Elba è la giusta ricompensa di questo abbastanza impegnativo viaggio. Splendida Isola con spiagge, scogli, mare azzurro e tanta vegetazione. L'Elba è un posto ideale per assaporare l'essenza del benessere. Fuori stagione (altrimenti diventa un delirio) sembra di viaggiare in altra dimensione, pace, profumi, borghi, panorami che non hanno nulla da invidiare alle famose isole tropicali.
L'itinerario è medio difficile, ci sono salite molto impegnative, distribuite su quasi tutte le tappe, soprattutto all'Eba. Comunque non ci sono ovviamente tappe di sola e continua salita, molte salite sono abbastanza brevi e non mancano discese, piacevoli saliscendi, tratti pianeggiante.
Nell'isola d'Elba il fondo stradale è buono salvo intorno a Capoliveri e Cavo dove è sterrato. Abbiamo percorso strade tranquille un po meno fra Firenze e Prato e a Piombino. Non ci sono problemi ovviamente per il ristoro e gli alloggi, frequenti i campeggi.
I mesi migliori per questo viaggio, a nostro avviso sono da fine aprile a tutto giugno e da fine settembre a fine ottobre, mentre vi sconsigliamo vivamente luglio e agosto sia per l'intenso traffico turistico, sia perchè si può rischiare l'insolazione sulle assolate salite dell'Elba.
Il viaggio è stato fatto in 15 giorni con 7 tappe.
Km 400. Ore 38, Media 12 km/h, Dislivello mt 6.825,
CO2 risparmiata kg 75,5, Consumo auto risparmiato € 122,
Calorie spese Kcal 7.267
Siamo partiti da Prato in bicicletta.
Siamo tornati in treno da Piombino.
Mezzi utilizzati:
traghetto Piombino - Portoferraio / Portoferraio - Piombino
Da Prato ci si porta a Firenze tramite la pista ciclabile dell’Arno, dopo di che si pedala verso Porta Romana e si continua per via senese imboccando la N°2 fino a Galluzzo. Qui la si lascia andando a destra in direzione di Castelfiorentino. La strada tortuosa e panoramica taglia le valli di collina in collina con aspre salite e discese attraversando, fra ville, vigneti e cipressi i paesini di Cerbaia, Montagnana, Baccaiano, Montespertoli per scendere infine a Valle dell’Elsa. A Castelfiorentino ci si immette a sinistra sulla N° 429 che risale in modo quasi impercettibile la valle. A Certaldo si piega a destra e si supera la ferrovia seguendo le indicazioni per San Gimignano. Ci si arriva dopo una salita fra fitti vigneti e poi un falsopiano lungo il quale appaiano le tipiche torri di questo splendido centro.
Da San Gimignano si prosegue verso sud su strada molto ondulata con discese e salite avvertibili a S. Donato e a Castel S. Gimignano. Qui si prende la N° 68 e la si segue a destra con continui anche se più dolci saliscendi fino a Roncolla. Si sale con viste sempre più panoramiche e con un ultimo tratto piuttosto aspro a Volterra. Da qui si continua per la statale N° 68 in direzione Cecina, si scende con ampie curve a Saline di Volterra, qui si lascia la statale e si va a sinistra per una strada pianeggiante fino a superare il fiume Cecina poi, con una salita decisa, a Pomarance, in un ambiente collinare fra vite, cereali e olivi.
Da Pomarance si prosegue per la N° 439 in leggera discesa e falsopiano fino a Croce Bulera, poi in leggera salita fino a Montecerboli, dove si lascia a sinistra la strada per Lardarello (bella zona di soffioni boraciferi) e al bivio a destra, che porta attraverso curve e saliscendi a Serrazzano. Da qui si va in forte discesa, poi in falsopiano, infine in salita e di nuovo in discesa a Canneto. Si prosegue in leggera discesa e breve risalita fra i boschi si arriva a Monteverdi da dove la strada, ampia e con molte curve, procede in leggera discesa e poi in falsopiano. In località Capo di Monte si lascia a destra la strada che scende a Castagneto Carducci e si a sinistra, scavalcando il crinale, a Sasseta. All’entrata del borgo si ignora l’indicazione per Suvereto e si continua per una strada che scende tortuosissima fra lecci, querce e più in basso fra oliveti e campi coltivati, si giunge quindi a Suvereto. Da qui si prende a destra la N° 398 che corre in piano verso Venturina e da qui si segue le indicazioni per Piombino da dove si prende il traghetto che in 1 ora ci porta a Portoferraio. Una volta giunti sull’isola decidiamo di andare a campeggiare a Enfola, 6 km di salita per arrivare in un posto splendido e isolato!
Ripartiamo da Enfola percorrendo la stessa strada per tornare a Portoferraio e seguire i segnali per Porto Azzurro. La strada sale con belle viste, facendosi aspra verso la località le Grotte. Qui si prende a destra, continuando in direzione Porto Azzurro fino al bivio per Capoliveri, dove si volta a destra salendo in modo prolungato e non facile al pittoresco paesino, in bella posizione panoramica. Da Capoliveri abbiamo avuto una “pessima” idea, un bel giro su strade polverose con ripide salite e discese per niente facili ma che ci fanno vedere dei punti più selvaggi dell’Elba! Si segue l’indicazione Monte Calamita per poi arrivare in località Pareti. Qui la strada continua su sterrato piacevole con bei panorami su golfi e calette fino a Miniera di Calamita da dove con una bella salita si arriva a Fattoria Ripalte. Si scende con ripide curve verso il mare fino a Punta di Calanova, continui saliscendi ci portano al bivio Stracoligno, si prende a destra per ritrovare l’asfalto che ci porta, in salita, fino a Capoliveri.
Da Capoliveri si scende fino al bivio da dove siamo arrivati, si prende a destra e passando davanti alla bella baia di Mola si arriva a Porto Azzurro. Continuando per la stessa strada si va con saliscendi a San Felo, fra campi coltivati e boschi. Quindi la strada procede con accentuati saliscendi in un paesaggio più aperto e si arriva al bivio per Rio Marina. Si prosegue salendo con un duro strappo al bel centro di Rio nell’Elba e si continua con salite e discese fino a la Parata e a Cavo. Si torna indietro per la costa, non interessante, fino a Rio Marina e si gira in direzione di Rio nell’Elba e la oltrepassiamo. Si sale con ampi tornanti e maestose vedute, fra pini e vigneti, poi un ambiente più spoglio, una durissima salita ci porta ai ruderi della rocca pisana Volterraio. Da qui si va in discesa dolce fino al bivio per Bagnaia che passiamo per portarci sulla strada che avevamo fatto venendo da Portoferraio. Adesso si va a sinistra e si prende per Capo Norsi e Lacona fra boschi di oleandri, con un’ultima salita si arriva a dominare sulla valle di Filetto per scendere in veloce discesa sul mare a Marina di Campo.
Da Marina si continua in paesaggio più brullo, ci stacchiamo dalla costa per tornarci con ripide salite e discese a Cavoli. Da qui si continua a seguire la costa con forti saliscendi e bellissimi panorami su baie e piccole spiaggette fra agavi e cactus. La costiera, relativamente pianeggiante fino a Chiessi, va poi in forte salita fra boschi di castagni, si arriva a Zanca da dove inizia una dura salita nel verde al pittoresco paese di Marciana. La strada continua quasi pianeggiante in bellissimo ambiente fino a Poggio da dove inizia un’aspra salita che ci porta al Monte Perone, 630 mt. Si scende rapidamente verso Sant’Ilario in Campo e Pila dove si prende a sinistra verso Procchio. Qui si torna in un paesaggio meno boschivo e con una sensibile salita si arriva al bivio per la villa di Napoleone, ormai Portoferraio è vicina!
Un'ora di traghetto ed eccoci di nuovo a Piombino, stavolta per tornare a casa prendiamo il treno!
Sono trentotto anni che viaggiamo in bici.
Organizzare, progettare un viaggio opss... un CicloViaggio è quasi bello e avvincente come farlo!
Quasi..., perché il bello di un CicloViaggio sta anche nella capacità di modificarlo in corsa. Infatti in bicicletta devi considerare una serie di situazioni che con altri mezzi di trasporto ignoreresti, ma soprattutto in bicicletta (ri) vivi quella sensazione di esploratore che ti porta a costruire il tuo "scoprire" metro dopo metro, orizzonte dopo orizzonte, in bicicletta diventi parte del territorio che attraversi e quindi ti fai condurre verso le sue pieghe più intime.
Così, come facciamo noi.
Buon Viaggio a tutti!
Va... Ste...