Da Cavanella d’Adige un bel giro ad anello nelle Valli del Po.
Si pensa alle valli e ti vengono in mente delle vallate, giusto? Boschi, ruscelli che scorrono, pendenze… ma le Valli del Po non sono queste, le valli qui sono fatte di acqua! E qualche volta la Valle è solo una casa nell’acqua, sull’acqua, con l’acqua attorno.
Si perché questo è totalmente un mondo acquatico, dove le poche strisce di terra sono state meticolosamente disegnate attorno al grande fiume, che qui diventa un mondo dove il fiume e il mare si abbracciano e si mescolano in continuazione. Un mondo che non ha niente a che vedere con il mare turistico, qui il mare è pesca, lavoro, vita, silenzio.
Il paradiso del cicloturista che non vuole rumori, che ama gli spazi aperti e solitari, dove la bici si fa piccola piccola, e le ruote scivolano veloci senza salite né discese.
Ma partiamo dal percorso: si inizia da un fiume, l’Adige, uno fra i pochi che non si getta nel Po. Adige e Po viaggiano quasi paralleli, si guardano da lontano ma non si incrociano mai. L’Adige regala una pista ciclabile fantastica, anche nelle zone meno conosciute.
Si parte da Cavanella d’Adige, piccola frazione che sente l’odore del mare vicino ma non lo vede. Il percorso molto gradevole gira subito a destra nel Parco del Delta del Po, nelle cosiddette Valli del Po. E qui si spalanca un mondo di fenicotteri rosa solitari nella laguna, uccelli di qualsiasi tipo, acqua e laguna. E forse 10 case, che non assomigliano a niente di già visto. Case con laguna intorno, tutte con la barca da pescatore “parcheggiata”, case solitarie strappate all’acqua, 1 casa = 1 valle. Questi abitanti delle valli sono pochi, di sicuro si conoscono tutti e si riconoscono, sono gente che la domenica è uguale al lunedi, quando la laguna chiama e i pesci abbondano, qui non si conta il tempo e il giorno. Vita dura, senza troppi fronzoli.
Vorremmo prendere un traghetto a Porto Levante, saranno 20 metri da attraversare, ma il traghetto non c’è, non si sa se mai ci sarà, forse l’anno scorso era in funzione…chissà! Tocca cambiare itinerario, chi va in bici lo sa, bisogna adattarsi agli imprevisti, e se non ti piacciono…rimani sul divano che è meglio!
Il cambio di programma ci impone una “sosta tecnica” ad Albarella, una sorta di isola resort dove d’estate mi sa che non si cammina da quante persone ci sono. Ma oggi è deserta! La sosta tecnica consiste in uno di quei pranzi che rimarranno nella nostra memoria a lungo, assaliti da quella fame da bici che mangeresti anche un sasso! Ma soprattutto questa laguna la si scopre nel piatto, e quello che viene chiamato lo spaghetto “ai frutti di mare”, diventa un tripudio di crostacei e molluschi in super abbondanza! Mettete da parte cozze e vongole, e fate spazio ai canestrini, le canocchie, le capesante! Ecco a cosa servono tutti quei pali di legno immersi nella laguna, a coltivare queste prelibatezze!
Bene, si dice sempre che a pancia piena si ragiona meglio, e in effetti il tragitto dopo pranzo scorre velocissimo accanto al Po di Levante verso Porto Viro. Canali che poi diventano bracci di mare che poi diventano lagune… insomma una cosa è chiara, qui l’uomo è ospite! La natura è padrona, le poche strade sono un vero faro, senza queste ti perderesti nell’acqua. Forse la sera, con qualche bicchiere di bianco frizzante in corpo, qualcuno ci sarà finito anche dentro!
Campagne con casette precise ci scorrono accanto; da una parte un canale, dall’altra la campagna con le case più basse del fiume. Le località turistiche come Rosolina o Sottomarina di Chioggia non sono lontane, forse nemmeno 30km. E che sono 30km in macchina? Niente, ma in bici il tempo si dilata sempre, e solo in bici scopri case abbandonate dove Dario Argento avrebbe potuto girare uno dei suoi film di paura. Qui il tempo è lento, i paesi sono piccoli e li riconosci: un alimentari con la scritta sbiadita, un campanile, un ponte a superare l’ennesimo canale, 20 case, si conosceranno tutti qui.
Il giro ad anello si conclude percorrendo l’ultimo tratto sulla pista ciclabile dell’Adige. Qui la pista è bella, corre sull’argine stretto. Da una parte il fiume con tanta acqua azzurro verdognola, dall’altra la campagna coltivata con attenzione.
Percorso totalmente pianeggiante, ottimo per svagare la mente!
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Sono trentotto anni che viaggiamo in bici.
Organizzare, progettare un viaggio opss... un CicloViaggio è quasi bello e avvincente come farlo!
Quasi..., perché il bello di un CicloViaggio sta anche nella capacità di modificarlo in corsa. Infatti in bicicletta devi considerare una serie di situazioni che con altri mezzi di trasporto ignoreresti, ma soprattutto in bicicletta (ri) vivi quella sensazione di esploratore che ti porta a costruire il tuo "scoprire" metro dopo metro, orizzonte dopo orizzonte, in bicicletta diventi parte del territorio che attraversi e quindi ti fai condurre verso le sue pieghe più intime.
Così, come facciamo noi.
Buon Viaggio a tutti!
Va... Ste...