LUNGHEZZA km 39 - DISLIVELLO mt 136 -
TEMPO h 2,44 - VELOCITA' MEDIA 14,3 km/h
Torino, la città dell'auto ma anche, e questo è cosa meno ovvia, città della bici. Oltre cento chilometri di ciclopiste protette e itinerari consigliati sono a disposizione delle due ruote. Di questi una quarantina di chilometri si sviluppano lungo le sponde del Po. Provare per credere: da Moncalieri a San Mauro Torinese è un viaggio incredibile e affascinante sempre in bilico tra città e natura perchè il percorso del Po è un parco naturale regionale, che tutela il grande fiume dalle sorgenti alla confluenza con il Ticino.
Torino, la città spesso è una presenza più che discreta e alcuni angoli non hanno nulla da invidiare a luoghi più illustri. La confluenza della Stura nel Po al Meisino è una riserva naturale dove sostano durante il passo o nidificano decine di specie di uccelli.
Il "po dei Re" è stato ribattezzato il tratto più torinese del fiume, non soltanto perchè la capitale subalpina è stata la sede dei Savoia, ma perchè i molti palazzi, parchi e chiese sono legati al fiume.
Ecco allora il Castello di Moncalieri, il Valentino con il suo Castello, la villa della Regina, il Regio Parco, Superga. Le piste ciclabili interessano entrambe le sponde del fiume ma in riva destra mancano ancora alcuni tratti, è comunque possibile effettuare un anello quasi completo, che limita la sovrapposizione tra andata e ritorno solamente al tratto iniziale.
Da piazza Caduti della Libertà si attraversa il pontebsul Po e subito ci si trova di fronte a una doppia opportunità: o seguire la ciclopista o un sentiero sterrato sulla destra che costeggia il fiume e passa dietro il campo da golf. Con entrambe le opzioni si giunge a Vallere, vasto parco pubblico dove si trova l'omonima cascina con la sede del Parco del Po. Una deviazione di qualche chilometro conduce al mausoleo della "Bela Rosin", la moglie morganatica di Vittorio EmanueleII, e più lontano alla palazzina di caccia di Stupingi.
Seguendo fedelmente la sponda si costeggia l'area di "Italia 61", si superano il ponte Balbis e il ponte Isabella e si entra nel parco del Valentino.
Il Borgo medievale in realtà non è tale ma una fedele ricostruzione realizzata per l'esposizione del 1884 ottenuta assemblando copie di edifici d'epoca piemontesi e valdostani. Autentico è invece il castello del Valentino che offre alcune belle sale affrescate, mentre a fianco c'è un importante orto botanoco.
Attraversato corso Vittorio Emanuele II, la natura lascia il posto alla parte della città che si affaccia direttamente sul fiume. Il verde riprende il sopravvento superato corso Regina Margherita. Alla passerella pedonale, invece che proseguire verso la Colletta si può passare in sponda destra al monumento a Fausto Coppi.
Dal cimitero di Sassi la stazione della tramvia a cremagliera è a due passi. Grazie al servizio di trasporto biciclette si può raggiungere senza troppa fatica la basilica di Superga e sbizzarrirsi su uno dei molti percorsi segnati facilmente fruibili anche in bici.
Il Meisino offre straordinarie possibilità di bird watching. Nell'isolone di fronte in piena area urbana troviamo un importante garzaia, luogo di nidificazioni. San Mauro è il capolinea del nostro viaggio lungo il fiume: siamo a circa 20 km dal punto di partenza e può iniziare il ritorno. Settimo Torinese con la sua stazione ferroviaria comunque non è lontano. Ripassato il Po sul "ponte vecchio" si entra nel Parco Eliana e costeggiando un canale artificiale si giunge a Bertolla, borgo un tempo isolato dalla città e abitato soprattutto da lavandai che qui erano trasferiti in seguito alla proibizione di esercitare in città.
Il ponte Amedeo VIII attraversa la Stura, fiume che scende dalle valli di Lanzo e che nel suo corso lambisce la reggia di Venaria Reale. Eccoci quindi alla Colletta dove si incontra l'ultimo dei fiumi cittadini: la Dora Riparia. Una passerella ne permette l'attraversamento e ritornati sulla sponda del Po ci si ricongiunge al percorso di andata.
Sono trentotto anni che viaggiamo in bici.
Organizzare, progettare un viaggio opss... un CicloViaggio è quasi bello e avvincente come farlo!
Quasi..., perché il bello di un CicloViaggio sta anche nella capacità di modificarlo in corsa. Infatti in bicicletta devi considerare una serie di situazioni che con altri mezzi di trasporto ignoreresti, ma soprattutto in bicicletta (ri) vivi quella sensazione di esploratore che ti porta a costruire il tuo "scoprire" metro dopo metro, orizzonte dopo orizzonte, in bicicletta diventi parte del territorio che attraversi e quindi ti fai condurre verso le sue pieghe più intime.
Così, come facciamo noi.
Buon Viaggio a tutti!
Va... Ste...