LUNGHEZZA km 45 - DISLIVELLO mt 1102 -
TEMPO h 5,50 - VELOCITA' MEDIA 8 km/h
Diciamo subito che questo percorso è duro, si è duro ma cosa ci dovevamo aspettare da un itinerario dell’appennino tosco-emiliano? Beh, dipende da dove si parte… Il nostro punto di partenza lo abbiamo raggiunto in auto, siamo usciti dall’autostrada a Pian del Voglio e dopo 1 km abbiamo parcheggiato l’auto alla località Ginestrella, 750 mt slm.
Da qui si gode già un discreto panorama, il Cimone svetta su tutti. Partiamo dunque, direzione Ca’ Santoni e poi Valserena, l’ambiente qui è totalmente immerso nel verde si sale in mezzo a boschi di faggete, passato Pian di Balestra a quota 1000 mt si raggiunge un bivio, a destra la strada più diretta per Castel dell’Alpi che passa dal lago Rioletta e Pian de Torli, a sinistra la strada provinciale 79, quella che prendiamo noi salendo ancora un poco fino a quota 1071 mt per poi buttarci in una bella discesa fino agli 800 mt di Madonna dei Fornelli.
Dai qui in circa 3 km di falsopiano raggiungiamo Castel dell’Alpi e il suo pacifico lago. Il lago si è formato in seguito a una grande frana che, nel febbraio del 1951, si è staccata dal versante sinistro della valle e ha bloccato, proprio come una diga, il corso del torrente Savena, qui lungo appena 6 km. Il borgo di Castel dell'Alpi, prima situato proprio sulla sponda sinistra del torrente, venne completamente distrutto da questo evento, che tuttavia risparmiò la chiesa e il suo campanile. Ora il borgo è stato in parte ricostruito sulla sponda destra del lago, il quale è ora diventato una gradita meta turistica, soprattutto in estate.
Lasciamo il lago e prendiamo la direzione sud imboccando la via Picervara che ci porterà in Valdirosa, una salita di 6 km con un dislivello di 430 mt, non male! La salita è dura siamo in mezzo al bosco, non si ha la percezione di quando finirà la salita. Nel frattempo siamo entrati in toscana a breve ci aspetta una super discesa, arrivati nei pressi di Pietramala prendiamo la strada regionale 65, qui il percorso si fa più panoramico, usciamo dai boschi e la strada in falsopiano ci accompagna attraverso i borghi di Covigliaio, Selva e Traversa, fino ai 903 mt del passo della Futa.
Il passo della Futa nell'antichità e nell'Alto Medioevo fu l'unico punto di accesso alle valli del Santerno e del Senio per le provenienze dalla Toscana. Dal 1361 fu affiancato, nei collegamenti tra Toscana e Romagna, dal Passo del Giogo. Lasciato il passo giriamo sulla destra sulla strada provinciale 59 in direzione nord verso Bruscoli con sempre un bel panorama aperto a farci compagnia. Arriviamo al confine con l’Emilia e la strada provinciale prende il numero 61, la località Ginestrella è a pochissimi km che raggiungiamo con una dolce discesa.
Sono trentotto anni che viaggiamo in bici.
Organizzare, progettare un viaggio opss... un CicloViaggio è quasi bello e avvincente come farlo!
Quasi..., perché il bello di un CicloViaggio sta anche nella capacità di modificarlo in corsa. Infatti in bicicletta devi considerare una serie di situazioni che con altri mezzi di trasporto ignoreresti, ma soprattutto in bicicletta (ri) vivi quella sensazione di esploratore che ti porta a costruire il tuo "scoprire" metro dopo metro, orizzonte dopo orizzonte, in bicicletta diventi parte del territorio che attraversi e quindi ti fai condurre verso le sue pieghe più intime.
Così, come facciamo noi.
Buon Viaggio a tutti!
Va... Ste...