LUNGHEZZA km 60 - DISLIVELLO mt 257 -
TEMPO h 4,08 - VELOCITA' MEDIA 14,4 km/h
In bicicletta alla scoperta del fiume toscano più importante, ma non solo tramite una comoda ed efficiente pista ciclabile posta sull'argine.
L'intenzione è quella di andare a scoprire un Arno meno affollato, un fiume pieno di anse morbide dove il suo greto è pieno di vegetazione selvaggia e di volatili a proprio agio.
Toccheremo 3 fiumi molto diversi fra loro: il Bisenzio che nasce con caratteristiche torrentizie per diventare poi un prezioso affluente dell'Arno, l'Ombrone pistoiese prezioso per le coltivazioni e soprattutto per l'industria vivaistica, dannoso per le piene incontrollate che in passato hanno creato danni non indifferenti, l'Arno, conosciuto per "accarezzare" le più belle città toscane.
Il nostro punto di partenza per questo giro in bicicletta è la bella e trafficata ciclabile di Prato all'altezza di ponte Datini dove il Bisenzio è diventato già "cittadino" e seguiamo la ciclabile fino al punto in cui il fiume arriva dalla vallata e finisce la sua caratteristica di torrente. Dal ponte di Santa Lucia prendiamo la ciclabile che ci porta alla scoperta dei parchi pretesi attraversando il parco di Galceti e le meravigliose cascine di Tavola, il parco di Lorenzo dei Medici.
Lasciamo le cascine di Tavola e con il nuovo ponte ciclabile Manetti attraversiamo l'Ombrone pistoiese, qui è in via di realizzazione il "Parco della Piana" che abbraccerà tutto il corso del fiume dal pistoiese fino a Firenze.
Siamo nel comune di Poggio a Caiano dove è "obbligatorio" visitare la Villa Medicea voluta da Lorenzo dei Medici; da non perdere!
Ci infiliamo per un breve tratto nel Parco del Bargo dove una corta pista ciclabile ci porta alle porte di Poggio a Caiano. Qui la pista ciclabile sparisce e continuiamo per la strada non molto trafficata fino a Comeana dove si inizia leggermente a salire. Passato Comeana l'ambiente cambia, la campagna mossa ci fa compagnia fino alla dimessa stazione di Carmignano.
Da qui attacchiamo la breve ma intensa salita che ci porta a Poggio alla Malva, un bel posto, lontano dal caos con panorami sulle colline piene di uliveti e vigneti. Goduto della serenità del posto prendiamo una discesa che ci porta dritti sull'argine dell'Arno fra campi di foraggio e coltivazioni. Ma ancora non riusciamo a vedere il fiume perchè ci attende una vera e propria giungla quasi vergine!
Infatti dopo aver preso una bella e comoda strada bianca che ci porta ad un sottopasso della ferrovia, inizia un percorso ad ostacoli... naturali, canneti, ortiche, pruni... insomma un percorso dove avrebbe fatto comodo un macete! Però è stato bellissimo, circa 4 km immersi nel verde su un viottolo non sempre ciclabile ma molto avventuroso, seguendo le anse dell'Arno.
Alla fine il viottolo torna strada bianca e ci ritroviamo in mezzo ad alcuni vigneti, qui siamo vicini a Camaioni dove l'Arno fa una doppia curva ed è molto suggestivo fermrsi ad ammirarlo. Ripartiamo su una strada bianca che ci conduce fino al piccolo ponte che attraversa il fiume, a destra inizia un tratto della pista ciclabile dell'Arno che con circa 5 km porta a Montelupo Fiorentino. Noi prendiamo a sinistra la strada che ci porterà fino a Signa, da qui abbiamo un'altra prospettiva dell'Arno, vediamo chiaramnte da dove siamo passati nella "selva" fra la ferrovia e una parete a strapiombo.
La strada scorre tranquilla senza traffico, arrivati a Signa prendiamo la direzione verso il Parco dei Renai da dove inizia una bellissima ciclabile che conduce fino alle cascine di Firenze. Noi invece dal parco prendiamo la strada che porta a San Mauro a Signa costeggiando sempre il fiume Bisenzio.Qui si percorre strade secondarie che ci portano a Campi Bisenzio e infine riprendiamo la pista ciclabile di Prato che ci riporta al punto di partenza.
In conclusione ottimo giro che fa scoprire aree note in ambienti poco usuali e dove la parte più dura non è la salita per Poggio alla Malva... ma il tratto selvaggio a fianco dell'Arno.
Sono trentotto anni che viaggiamo in bici.
Organizzare, progettare un viaggio opss... un CicloViaggio è quasi bello e avvincente come farlo!
Quasi..., perché il bello di un CicloViaggio sta anche nella capacità di modificarlo in corsa. Infatti in bicicletta devi considerare una serie di situazioni che con altri mezzi di trasporto ignoreresti, ma soprattutto in bicicletta (ri) vivi quella sensazione di esploratore che ti porta a costruire il tuo "scoprire" metro dopo metro, orizzonte dopo orizzonte, in bicicletta diventi parte del territorio che attraversi e quindi ti fai condurre verso le sue pieghe più intime.
Così, come facciamo noi.
Buon Viaggio a tutti!
Va... Ste...