LUNGHEZZA km 32 - DISLIVELLO mt 315 -
TEMPO h 1,59 - VELOCITA' MEDIA 16km/h
Prato ha un'ottima e varia rete di piste ciclabili con aree di sosta, fontane, riparatori noleggio, parcheggi e altri luoghi significativi.
I numerosi itinerari che sono stati intitolati ai campioni del ciclismo, ci conducono alla scoperta della città. Il fiume, i parchi, la natura, la cultura, il tessuto urbano, tratti panoramici e piccole curiosità.
E' bello "perdersi nei vari percorsi della ciclabile, la "Fausto Coppi" e la "Gino Bartali" ci accompagna alla scoperta del fiume Bisenzio e del cuore della città, la "Alfredo Binda" ci porta alla scoperta dei tracciati più rurali nelle campagne pratesi, La "Ruggero Balli", la "Aldo Bini" e la "Giulio Bresci" ci aprono l'area protetta del Monteferrato ed il parco di Galceti, mentre la "Costante Girardengo" ci fa entrare nel meraviglioso Parco delle Cascine di tavola!
Qui illustriamo un percorso (la pista "Fausto Coppi" e la "Gino Bartali") che ci porterà a percorrere anche la ciclabile nel comune di Vaiano che non figura nel depliant fornito dal Comune di Prato, che potete scaricare qui.
Questa pista è la prima nata e la più frequentata, almeno la prima parte soprattutto dai giardini di viale Montegrappa fino ai giardini di viale Galilei. Noi segnaliamo il percorso come normalmente lo percorriamo, ma trattandosi di una rete di piste ciclabili lo si può percorrere in tanti modi, accorciando, deviando ecc.
Partiamo dunque dal ponte Petrino prendendo la ciclabile “Fausto Coppi” sulla riva sinistra in direzione Gonfienti. Il percorso qui è completamente pianeggiante, si costeggia il borgo di Gonfienti fra campi di grano, di girasoli e vari alberi da frutto, praticamente non ci si accorge di essere ancora in città.
Arriviamo al ponte ex Baley e attraversiamo il fiume Bisenzio, il compagno che ci terrà compagnia per tutto il percorso. Adesso siamo sulla riva destra e la ciclabile prende il nome di “Gino Bartali”, proseguiamo fino ad arrivare ai giardini di viale Motegrappa dove sono presenti panchine e fontanelle. La pista adesso attraversa la città lambendo le vecchie mura con bei scorci sul fiume.
Continuando arriviamo con la pista in viale Galilei dove attraversiamo ampi prati e giardini, molti i punti di sosta e ristoro comodi anche per il ciclista. Arriviamo all’anfiteatro di Santa Lucia e qui attraversiamo di nuovo il fiume per riportarci sulla riva sinistra sulla ciclabile “Fausto Coppi”. Qui il percorso cambia, se fino ad adesso abbiamo percorso una ciclabile urbana anche se anomala, adesso ci tuffiamo nella natura senza avere la percezione di essere a due passi dal centro città.
Si sale, l’unico vero strappo di tutta la ciclabile pratese, lo facciamo pedalando ognuno a suo modo… ed arriviamo al ponte sul Rio Buti, da qui la ciclabile prende il nome di “Marco pantani”, l’ambiente si fa più tranquillo ed è veramente piacevole pedalare.
Purtroppo una frana impedisce di proseguire sulla pista non appena passato Gamberame, qui dobbiamo fare una deviazione sulla strada di via val di bisenzio per circa 1 km, non appena passato il cartello “La Briglia” svoltiamo a destra e scendiamo fino ad arrivare a riprendere la pista in prossimità del ciclodromo di La Briglia e si continua in leggera salita fino a Vaiano.
A questo punto si ritorna indietro per la stessa strada fino al ponte ciclabile di Santa Lucia, da qui invece di andare sulla riva destra del fiume si rimane sulla riva sinistra, siamo in mezzo a ulivi e coltivazioni, incontriamo vari punti sosta e la pista comincia a trafficarsi un po’ di più, siamo praticamente arrivati in centro città.
Passiamo sotto il ponte Datini e ritorniamo sul piano stradale all’altezza di ponte Mercatale, da qui procediamo verso la stazione ferroviaria poco distante da ponte Petrino, il punto da dove siamo partiti. Circa 32 km da fare in 2 ore, giusti per riossigenarsi muovendosi in un ambiente adatto a tutti.
Sono trentotto anni che viaggiamo in bici.
Organizzare, progettare un viaggio opss... un CicloViaggio è quasi bello e avvincente come farlo!
Quasi..., perché il bello di un CicloViaggio sta anche nella capacità di modificarlo in corsa. Infatti in bicicletta devi considerare una serie di situazioni che con altri mezzi di trasporto ignoreresti, ma soprattutto in bicicletta (ri) vivi quella sensazione di esploratore che ti porta a costruire il tuo "scoprire" metro dopo metro, orizzonte dopo orizzonte, in bicicletta diventi parte del territorio che attraversi e quindi ti fai condurre verso le sue pieghe più intime.
Così, come facciamo noi.
Buon Viaggio a tutti!
Va... Ste...