Questo itinerario si snoda dentro lo scenario reso mitico da tanti Giri d'Italia e ne ripercorre quindi le leggendarie imprese sportive dei campioni del ciclismo. Ma a dimostrazione che il ciclismo lo si può intendere in vari modi, noi siamo qui a dimostrare che 2 semplici persone appassionate di cicloviaggi e comunque del viaggiare lento, possono e godono nel fare questo itinerario da "5 Stelle". Con le nostre bici piene di bagagli alla lenta conquista di passi e valli unici al mondo!
Ovviamente l'interesse principale di questo itinerario è costituito dalle Dolomiti, singolari per forme e i colori delle vetteche si susseguono in un continuo variare di panorami dove si incastrono pittoreschi borghi. Il percorso è nettamente da scalatori. Nonostante ci siano in Italia salite più difficili e ripide, crediamo che nessun altro luogo ne presenti così tante, prolungate e continue. In circa 400 km abbiamo fatto 13 passi, (con 30 kg di bagaglio a testa) ndr!
Il fondo stradale è sempre buono e le strade sono spesso quelle più battute dal "turismo motorizzato". Comunque non abbiamo trovato molto traffico (siamo andati in giugno) e non mancano tratti tranquilli e appartati. Giugno è un buon mese, per i colori della primavera ravvivati sullo sfondo dalla neve che ricopre i passi più alti. Ma consigliamo anche settembre per le giornate più limpide e il clima più mite.
Il viaggio è stato fatto in 2 settimane con 7 tappe.
Complessivamente:
Km 417, Ore 43:21, Media 9,72 km/h, Dislivello mt 12.385,
CO2 risparmiata kg 90, Consumo auto risparmiato € 125,
Calorie spese Kcal 5.767
Arrivati in treno alla stazione di Bolzano, ripartiti in treno dalla stazione di Bolzano sempre con bici al seguito.
Si esce da Bolzano in direzione Brennero, imboccando la Valle dell'isarco sotto le pendici del Renòn fitte di vigneti. Si contnua per la Val d'Ega, una fra le più pittoresche vie d'accesso delle Dolomiti, dominata all'ingresso dal Castello di Cardano. Oltrepassata Nova Levante la strada sale con tornanti molto ripidi in una foresta di abeti arrivando al celebre Lago di Carezza. Si continua a salire raggiungendo il Passo di Costalunga a mt 1745 con vista sulla val di Fassa, da qui si scende fra pascoli e boschi raggiungendo Vigo di Fassa, Moena e infine Predazzo.
A Predazzo si prende la strada in salita per la Val Travignolo con pendenze ripide fino a Bellamonte, da qui il panorama si apre e costeggiando il Lago di Forte Busa si giunge a Panaveggio. Al bivio con Passo Valles si prende a destra e sempre in salita si arriva al Passo Rolle con una superba vista del Cimon della Pala e tutto il versante ovest delle Pale di S. Martino. Si ritorna indietro fino a Panaveggio e si prende per il Passo di Valles, ripidi tornanti ci portano ad una vista verso il gruppo della Marmolada. Si scende in direzione di Falcade e una volta raggiunto il paese si prende per il passo S. Pellegrino e poi in discesa arriviamo a Moena.
Da Moena si ripercorre in salita il tratto già fatto da Bolzano a Predazzo, dopo alcuni km impegnativi si profilano all'orizzonte i massicci dolomitici che dominano la Val di Fassa: Catinaccio a sinistra, Monzoni a destra, sullo sfondo il Sassolungo e il Sella. A Vigo di Fassa si procede sempre fra discesa e salite fino a Canazei. Qui inizia la famosa salita al Passo Pordoi, meno dura di quanto si pensi, si sale in un bosco di abeti con vista sempre più aperta sul fondovalle e sulle montagne. Dal passo si ha una bella vista sull'opposto versante del Cordevole con lontano i massicci delle Tofane, del Civetta e del Pelmo. Trentatre tornanti portano ad Arabba, Oltrepassato Pieve di Livinallongo, con le case aggrappate al pendio intorno al campanile, si va in piano fino a Andraz e a Cernadoi, si scende poi fino a Colle di Santa Lucia con un splendido panorama, ancora in discesa e poi una ripida salita e arriviamo a Selva di Cadore.
Da Selva di Cadore ci si addentra nella Val Fiorentina, significativa per l'originalità rurale. Si sale dolcemente fino a S. Fosca e Pescul, poi la salita si fa più aspra fino alla Foresta Staulanza, fra discese e salite accentuate si arriva a Pecol, Zoldo Alto e Dont, da qui la strada va dolcemente fra prati, boschi e paesi fino a Forno di Zoldo. Da qui inizia una dura salita dentro una fitta abetaia che porta al Passo Cibiana, si continua fra discese e salite fino a Venas di Cadore dove la strada si apre sulla Valle d'Ampezzo. Questa tappa molto accidentata porta in un ambiente dolomitico ancora pressoche intatto, non invaso da alberghi, piste, impianti sportivi. A venas si prosegue in falsopiano fino a Tai di Cadore e con un ultimo strappo si raggiunge Pieve di Cadore.
Si lascia Pieve di Cadore e si continua in leggera discesa fino a Calalzo di Cadore, qui si comincia a costeggiare il Lago di Pieve di Cadore fino a Donegge e Lozzo. Si prosegue salendo lungo la Valle del Piave fino a Cima Gogna e da qui in lieve salita la Valle d'Ansei in direzione di Auronzo di Cadore con sullo sfondo la Tre Cime di Lavaredo. Si continua per la valle quasi pianeggiante fino a Casa S. Marco poi la strada si impenna raggiungendo il bivio per Passo Tre Croci, superando in 4 km un dislivello di 500 mt. Al bivio si prende a destra e si arriva in meno di 2 km, con salita ancora più impegnativa, a Misurina e al suo lago con vista sulle cime Lavaredo e del Sorapiss. Ritorniamo per la stessa strada, stavolta in discesa, al bivio e stavolta affrontiamo il Passo delle Tre Croci, aperto tra le imponenti cime del Cristallo a destra e del Sorapiss a sinistra, la discesa ripida con molte curve ci porta fino a Cortina d'Ampezzo.
La salita da Cortina a Falzarego è mediamente aspra, abbastanza regolare e molto lunga (16 km). Fino a Pocol la strada si alza a dominare la conca di Cortina, dopo il bosco si fa più rado e si passa alla base delle Tofane di Rozes con sulla sinistra le caratteristiche Cinque Torri. Dal Passo di Falzarego si ha un ampia vista dal ghiacciaio nord della Marmolada alle Pale di S. Martino e , alle spalle, sulle Dolomiti di Cortina. Si continua verso il Passo di Valparola e si scende in Val Badia passando da S. Cassiano fino a la Villa dove si svolta a sinistra e si riprende a risalire l'altro ramo della Val Badia, con alle spalle le balconate rocciose del Sasso della Croce e della Varella, e di fronte quelle del Sella e il caratteristico Sassolungo. A Corvara si prende a destra e si giunge a Colfosco, qui inizia la forte salita al Passo Gardena prima fra radi boschi poi fra prati disseminati da fienili. Arrivati al passo si scende a Plan de Gralba e qui svoltando a sinistra si sale in ambiente aperto al passo Sella (mt 2244), il punto più alto di tutto questo viaggio, con nuove vedute del Sassolungo, della Val di Fassa e della Marmolada.
L'ultima tappa è quasi una discesa ininterrotta. Da Passo Sella si ritorna a Plan de Gralba e si gira sinistra per la Val Gardena, si passa Selva, S. Cristina e si arriva a Ortisei, da qui si sale fra fitti boschi verso l'Alpe di Siusi e al Passo di Pinei. Da qui inizia la discesa attraverso un bell'altopiano di prati misti a boschi. dopo Castelrotto si raggiunge Siusi e si continua alternando falsopiano e discesa più pronunciata fino a S. Costantino e Fiè allo Sciliar. Con veloce discesa si arriva a Prato all'Isarco, da qui si prende a sinistra e si continua su pochi km significativi fino ad arrivare a Bolzano.
Sono trentotto anni che viaggiamo in bici.
Organizzare, progettare un viaggio opss... un CicloViaggio è quasi bello e avvincente come farlo!
Quasi..., perché il bello di un CicloViaggio sta anche nella capacità di modificarlo in corsa. Infatti in bicicletta devi considerare una serie di situazioni che con altri mezzi di trasporto ignoreresti, ma soprattutto in bicicletta (ri) vivi quella sensazione di esploratore che ti porta a costruire il tuo "scoprire" metro dopo metro, orizzonte dopo orizzonte, in bicicletta diventi parte del territorio che attraversi e quindi ti fai condurre verso le sue pieghe più intime.
Così, come facciamo noi.
Buon Viaggio a tutti!
Va... Ste...