Casentino, semplice escursione al rifugio Catozzo

Casentino, semplice escursione al rifugio Catozzo


DA NON PERDERE

  • Il centro storico di Asciano.
  • L'abbazia di Monte Oliveto Maggiore.
  • L'abbazia di S. Antimo.
  • Il castello di Poggio alle Mura.
  • Il borgo di Murlo.


Progettata nel 1859, entrata in funzione nel maggio 1872, la ferrovia che collega Siena con la Maremma ebbe il merito di rompere l'isolamento dei paesi alle pendici dell'Amiata. Lungo la neonata ferrovia transitavano le materie prime delle miniere amiantine. Le stazione divennero in poco tempo dei punti di ritrovo, con locande, alberghi, uffici degli spedizionieri. Cessato poco alla volta il traffico, anche a causa della concorrenza dei bus di linea, il tratto fra Asciano e il monte Amiata chiuse l'esercizio nel 1994.

Abbattutasi la scure governativa sui binari del "ramo secco", la situazione rimase comunque in fermento. Anche perchè la linea abbandonata da Asciano a Monte Antico, se unita ai binari della Siena-Asciano e a quelli che collegano Monte Antico e Siena, compone un anello ferroviario perfettamente praticabile, che corre in alcune zone storicamente più interessanti della Toscana. Questo itinerario è gestito dall'Associazione Ferrovie Turistiche Italiane con il nome "treno natura".

In Europa e piano piano anche in Italia, questo tipo di servizio è sempre più frequente e la filosofia di base è sempre la stessa: utilizzare il treno come mezzo per iniziare la scoperta di un territorio, da completare poi a piedi o in bicicletta offrendo in una sola giornata l'emozione del viaggio su un treno carico di storia e la possibilità di un'escursione verso una delle tante mete d'eccezione: l'abbazia di Monte Oliveto Maggiore, l'abbazia di S. Antimo, il castello di Poggio alle Mura.

Il primo tratto del viaggio verso il monte Amiata parte dalla stazione di Siena e lascia la città per raggiungere Taverne d'Arbia e superare il suo fiume. A un passo dai binari si trova la cappella di S. Ansano. Si attraversa poi quello che fu il campo della cruenta battaglia di Montaperti, in cui i senesi sconfissero i loro acerrimi nemici di Firenze nel 1260. Al confine tra Chianti e Crete dai finestrini iniziano a comparire i primi calanchi che dopo la galleria di Mucigliani, si allargano a dominare il paesaggio.

Una galleria dopo l'altra, il treno supera l'Ombrone per raggiungere Asciano, a 32 km dalla città del Palio. Lasciate poco alla volta alle spalle le Crete ed entrati nella val d'Ocia, il forte paesaggio calanchivo si addolcisce, fino a raggiungere la quota di 295 mt, il punto più alto del percorso, a San Giovanni d'Asso. Sempre il corso dell'Asso, si tocca Torrenieri (che è punto tappa della Francigena) e si avvista la sagoma di Montalcino. Ora il territorio circostante è decisamente rurale, da secoli coltivato e plasmato dalla mano dell'uomo. Le acque dell'Orcia appaiano di colpo all'uscita della galleria di Casalta: il fiume corre parallelo alla ferrovia fino alla stazione di Monte Amiata e poi a quella di Sant'Angelo-Cinigliano, dove si scende se si vuole affrontare l'escursione a piedi verso Poggio alle Mura.

Richiede circa 2,30 ore (andata e ritorno) ed è una buona occasione per immergersi nel paesaggio. Lasciata la stazioncina, si traversa il paese di Sant'Angelo Scalo e si cammina a fianco della strada asfaltata che si dirige verso il complesso di Castello Banfi. Superato il fosso Spagnola, si prosegue sulla strada asfaltata verso destra, in salita fino a un bivio, che va di seguito verso sinistra in direzione del complesso di Poggio alle Mura. Con il castello bene in vista si incontra la prima cappella dell'Amorosa e poi, al termine di un monumentale viale di cipressi, si raggiunge il maniero turrito sede dal 1978 dell'azienda vinicola Castello Banfi, che merita una visita. Il ritorno alla stazione avviene per la stessa strada.

Dalla stazione di Sant'Agelo-Cinigiano, il treno raggiunge Monte Antico, stazione di smistamento con la ancora attiva ferrovia Siena-Grosseto. Da qui ha inizio il ritorno del treno alla volta di Siena, i binari seguono per un tratto il corso del fiume Ombrone fin oltre Salceta, dove il fiume merse confluisce nell'Ombrone. Alla Befa (stazione di Murlo), si può affrontare in bicicletta il percorso lungo l'ex ferrovia minerario che sale alla ex miniera di lignite di Murlo nel selvaggio solco della val Crevole. Il percorso è invitante, attrezzato con pannelli didattici, da visitare anche il piccolo ma ricco Museo etrusco di Murlo, interessante borgo medievale designato di "bandiera arancione"!

L'ultimo tratto della ferrovia raggiunge Buonconvento, nuovamente nel territorio dominato dalle Crete, e poi diretto a nord, tocca Ponte d'Arbia, Lucicnano, d'Arbia e Isola d'Arbia, seguendo il tracciato della via Cassia e della Francigena, fino al ritorno a Siena.

  • Punto di partenza e di arrivo: stazione ferroviaria di Siena.
  • Il momento migliore: il treno natura è operativo in maggio, giugno, settembre e ottobre.
  • Paesaggio: molto vario lungo il tragitto ferroviario: dalle Crete senesi al monte Amiata.

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Qui trovi le tappe e le mappe gps del percorso

Il viaggio è stato fatto in 2 settimane con 7 tappe.

Complessivamente:

Km 417, Ore 43:21, Media 9,72 km/h, Dislivello mt 12.385,

CO2 risparmiata kg 90, Consumo auto risparmiato € 125,

Calorie spese Kcal 5.767

Arrivati in treno alla stazione di Bolzano, ripartiti in treno dalla stazione di Bolzano sempre con bici al seguito.


GPS 1^ tappa BOLZANO - PREDAZZO Km 69 - h 6:17 - media 11 km/h - dislivello mt 2.489 - Difficoltà***** / Bellezza***

Si esce da Bolzano in direzione Brennero, imboccando la Valle dell'isarco sotto le pendici del Renòn fitte di vigneti. Si contnua per la Val d'Ega, una fra le più pittoresche vie d'accesso delle Dolomiti, dominata all'ingresso dal Castello di Cardano. Oltrepassata Nova Levante la strada sale con tornanti molto ripidi in una foresta di abeti arrivando al celebre Lago di Carezza. Si continua a salire raggiungendo il Passo di Costalunga a mt 1745 con vista sulla val di Fassa, da qui si scende fra pascoli e boschi raggiungendo Vigo di Fassa, Moena e infine Predazzo.

GPS 2^ tappa PREDAZZO - MOENA Km 66 - h 6:14 - media 9 km/h - dislivello mt 1.968 - Difficoltà**** / Bellezza****

A Predazzo si prende la strada in salita per la Val Travignolo con pendenze ripide fino a Bellamonte, da qui il panorama si apre e costeggiando il Lago di Forte Busa si giunge a Panaveggio. Al bivio con Passo Valles si prende a destra e sempre in salita si arriva al Passo Rolle con una superba vista del Cimon della Pala e tutto il versante ovest delle Pale di S. Martino. Si ritorna indietro fino a Panaveggio e si prende per il Passo di Valles, ripidi tornanti ci portano ad una vista verso il gruppo della Marmolada. Si scende in direzione di Falcade e una volta raggiunto il paese si prende per il passo S. Pellegrino e poi in discesa arriviamo a Moena.

GPS 3^ tappa MOENA - SELVA DI CADORE Km 59 - h 6:37 - media 9 km/h - dislivello mt 1.691 - Difficoltà***** / Bellezza*****

Da Moena si ripercorre in salita il tratto già fatto da Bolzano a Predazzo, dopo alcuni km impegnativi si profilano all'orizzonte i massicci dolomitici che dominano la Val di Fassa: Catinaccio a sinistra, Monzoni a destra, sullo sfondo il Sassolungo e il Sella. A Vigo di Fassa si procede sempre fra discesa e salite fino a Canazei. Qui inizia la famosa salita al Passo Pordoi, meno dura di quanto si pensi, si sale in un bosco di abeti con vista sempre più aperta sul fondovalle e sulle montagne. Dal passo si ha una bella vista sull'opposto versante del Cordevole con lontano i massicci delle Tofane, del Civetta e del Pelmo. Trentatre tornanti portano ad Arabba, Oltrepassato Pieve di Livinallongo, con le case aggrappate al pendio intorno al campanile, si va in piano fino a Andraz e a Cernadoi, si scende poi fino a Colle di Santa Lucia con un splendido panorama, ancora in discesa e poi una ripida salita e arriviamo a Selva di Cadore.

GPS 4^ tappa SELVA DI CADORE - PIEVE DI CADORE Km 55 - h 5:49 - media 9 km/h - dislivello mt 1.557 - Difficoltà**** / Bellezza****

Da Selva di Cadore ci si addentra nella Val Fiorentina, significativa per l'originalità rurale. Si sale dolcemente fino a S. Fosca e Pescul, poi la salita si fa più aspra fino alla Foresta Staulanza, fra discese e salite accentuate si arriva a Pecol, Zoldo Alto e Dont, da qui la strada va dolcemente fra prati, boschi e paesi fino a Forno di Zoldo. Da qui inizia una dura salita dentro una fitta abetaia che porta al Passo Cibiana, si continua fra discese e salite fino a Venas di Cadore dove la strada si apre sulla Valle d'Ampezzo. Questa tappa molto accidentata porta in un ambiente dolomitico ancora pressoche intatto, non invaso da alberghi, piste, impianti sportivi. A venas si prosegue in falsopiano fino a Tai di Cadore e con un ultimo strappo si raggiunge Pieve di Cadore.

GPS 5^ tappa PIEVE DI CADORE - CORTINA D'AMPEZZO Km 57 - h 5:43 - media 10 km/h - dislivello mt 1.446 - Difficoltà*** / Bellezza****

Si lascia Pieve di Cadore e si continua in leggera discesa fino a Calalzo di Cadore, qui si comincia a costeggiare il Lago di Pieve di Cadore fino a Donegge e Lozzo. Si prosegue salendo lungo la Valle del Piave fino a Cima Gogna e da qui in lieve salita la Valle d'Ansei in direzione di Auronzo di Cadore con sullo sfondo la Tre Cime di Lavaredo. Si continua per la valle quasi pianeggiante fino a Casa S. Marco poi la strada si impenna raggiungendo il bivio per Passo Tre Croci, superando in 4 km un dislivello di 500 mt. Al bivio si prende a destra e si arriva in meno di 2 km, con salita ancora più impegnativa, a Misurina e al suo lago con vista sulle cime Lavaredo e del Sorapiss. Ritorniamo per la stessa strada, stavolta in discesa, al bivio e stavolta affrontiamo il Passo delle Tre Croci, aperto tra le imponenti cime del Cristallo a destra e del Sorapiss a sinistra, la discesa ripida con molte curve ci porta fino a Cortina d'Ampezzo.

GPS 6^ tappa CORTINA D'AMPEZZO - PASSO SELLA Km 60 - h 6:57 - media 9 km/h - dislivello mt 2.197 - Difficoltà**** / Bellezza*****

La salita da Cortina a Falzarego è mediamente aspra, abbastanza regolare e molto lunga (16 km). Fino a Pocol la strada si alza a dominare la conca di Cortina, dopo il bosco si fa più rado e si passa alla base delle Tofane di Rozes con sulla sinistra le caratteristiche Cinque Torri. Dal Passo di Falzarego si ha un ampia vista dal ghiacciaio nord della Marmolada alle Pale di S. Martino e , alle spalle, sulle Dolomiti di Cortina. Si continua verso il Passo di Valparola e si scende in Val Badia passando da S. Cassiano fino a la Villa dove si svolta a sinistra e si riprende a risalire l'altro ramo della Val Badia, con alle spalle le balconate rocciose del Sasso della Croce e della Varella, e di fronte quelle del Sella e il caratteristico Sassolungo. A Corvara si prende a destra e si giunge a Colfosco, qui inizia la forte salita al Passo Gardena prima fra radi boschi poi fra prati disseminati da fienili. Arrivati al passo si scende a Plan de Gralba e qui svoltando a sinistra si sale in ambiente aperto al passo Sella (mt 2244), il punto più alto di tutto questo viaggio, con nuove vedute del Sassolungo, della Val di Fassa e della Marmolada.

GPS 7^ tappa PASSO SELLA - BOLZANO Km 61 - h 5:44 - media 11 km/h - dislivello mt 1.037 - Difficoltà** / Bellezza***

L'ultima tappa è quasi una discesa ininterrotta. Da Passo Sella si ritorna a Plan de Gralba e si gira sinistra per la Val Gardena, si passa Selva, S. Cristina e si arriva a Ortisei, da qui si sale fra fitti boschi verso l'Alpe di Siusi e al Passo di Pinei. Da qui inizia la discesa attraverso un bell'altopiano di prati misti a boschi. dopo Castelrotto si raggiunge Siusi e si continua alternando falsopiano e discesa più pronunciata fino a S. Costantino e Fiè allo Sciliar. Con veloce discesa si arriva a Prato all'Isarco, da qui si prende a sinistra e si continua su pochi km significativi fino ad arrivare a Bolzano.

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